27 gennaio, “Giornata della memoria”, una legge contro la propaganda nazifascista

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“Giornata della memoria”

Una legge contro la propaganda nazifascista

Ci sono delle date ben precise a cui attribuiamo qualcosa, ricorrenze che ci riportano alla memoria fatti a volte drammatici, una di queste è la Giornata della Memoria che ricorre ogni anno il 27 Gennaio (appena passato), e ogni anno si parla dell’Olocausto, questo vergognoso fatto della storia.

Qualcuno dice che ormai questo ricordo è così lontano nel tempo, che non bisogna dare più tanto peso ed evocarlo e che ben più importanti sono i problemi del tempo attuale a cui dobbiamo dedicare la nostra attenzione.

Gli eventi storici di cui si parla e che avvennero in Europa più di 70 fa, invece debbono farci riflettere, affinché la storia non si ripeta.

Ciò che avvenne non fu tutto all’improvviso, ma fu preparato e frutto da una parte di coloro che vollero e gestirono il misfatto, ma la responsabilità fu anche di coloro che volgendo lo sguardo altrove per indifferenza e pusillanimità lasciarono che i fatti accadessero, come ci ricorda il commediografo Bertolt Brecht, e ciò avvenne in una Europa, dove la civiltà umana aveva raggiunto altissimi livelli, nelle arti, nella tecnologia, nella cultura umana e filosofica.

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Questo deve portarci a pensare, che ciò che è stato può tornare anche nella nostra società nei tempi attuali, basta che si vengano a creare dei presupposti. che inneschino pensieri condivisi, e questo è un pericolo da tenere presente.

A tutto questo si aggiunge il pensiero dei negazionisti, di coloro che negano questo fatto oscuro della storia e a tal proposito bisogna ricordare le parole di Primo Levi, che visse sulla sua pelle gli avvenimenti di cui parliamo: “Coloro che negano questi fatti sono i primi, pronti a far in modo che accadano di nuovo”.

Quindi, c’è da tenere in considerazione questo pericolo e prestare molta attenzione e di ciò se ne resero conto i Padri Fondatori della Costituzione i quali nelle Norme Transitorie e Finali introdussero il principio del Divieto della Ricostituzione del Partito Fascista e del Divieto dell’Apologia del Fascismo.

Questi divieti trovarono attuazione nella Legge Scelba (L 695 del 1952) e furono inseriti nell’articolo 293 de Codice Penale (Art. 293-bis.).

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Questa è la storia dei provvedimenti che furono presi a suo tempo, ma è di questi giorni la Petizione Popolare di iniziativa de Comune di Stazzema, a cui si sono allineati molti comuni italiani, e a cui ha anche aderito anche il Comune di Monterotondo.

La Petizione si prefigge la raccolta di 50.000 firme necessarie per proporre al Parlamento una legge di iniziativa popolare contro la propaganda nazifascista, che possa regolare la materia in modo efficace e dettagliato.

Riportiamo qui le parole de Sindaco Varone:

Abbiamo aderito con profonda convinzione a questa iniziativa perché riteniamo che le Istituzioni debbano essere in prima linea nella difesa dell’antifascismo e della Resistenza, valori che sono alla base del nostro ordinamento democratico e costituzionale. L’obiettivo è quello di far approvare una legge popolare che contrasti in maniera radicale il pericoloso fenomeno della recrudescenza dell’apologia nazifascista, oggi sempre più manifesto e spudorato. Faccio mie le parole della segretaria generale della Cigl Toscana quando dice: basta gadget del ventennio esposti in negozi o bancarelle, basta svastiche e simboli fascisti sui muri, basta vedere organizzazioni che si rifanno espressamente al fascismo, basta inquinare il dibattito pubblico con negazionismi, revisionismi o apologie nazifasciste, basta pubblicazioni con le quali si sdogana la figura di Mussolini. Veniamo da anni durante i quali il fenomeno è stato sottovalutato se non, più o meno esplicitamente, alimentato, tanto che oggi non è esagerato affermare che, anche per questi motivi, in Italia il fascismo è più vivo che mai. Occorre perciò ben più di una presa di posizione: bisogna adeguare la legislazione vigente e adottare strumenti in grado di contrastare efficacemente il neofascismo, anche nelle sue forme subdolamente propagandistiche”.

Come aderire alla proposta di legge

Per aderire alla proposta di legge popolare è sufficiente firmare il modulo disponibile presso l’URP, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, in orari di ufficio (per informazioni è possibile contattare i numeri 06.909.64.269 – 06.909.64.270) e presentando il solo documento di identità.

Il termine nazionale per la raccolta delle firme è mercoledì 31 marzo.

Per ricevere informazioni o il testo completo della proposta di legge, il cui annuncio è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, Serie Generale, n. 260 del 20.10.2020, si può consultare il sito www.anagrafeantifascista.it, scrivere a info@anagrafeantifascista.it o seguire la pagina Facebook “Legge Antifascista Stazzema”.


Foto di Kaboompics – Pexels

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