Bonus 600 euro a rischio: manca la copertura economica

Il Bonus 600 euro INPS potrebbe essere già a rischio, soprattuto per quanto riguarda i liberi professionisti. All’appello mancherebbero cifre vicine ai 48 milioni di euro per riuscire a soddisfare le domande di tutte le Partite IVA che hanno subito gravi danni alla propria attività durante l’emergenza Coronavirus. L’Associazione delle Casse Previdenziali ha fatto emergere che fino allo scorso 14 aprile erano state presentate 454.541 domande, di cui ne erano state accettate la gran parte (413mila circa), e ha dovuto così comunicare al governo che per coprire tutte queste richieste mancherebbero ancora 48 milioni di euro. Una cifra non indifferente, che rischia ora di pesare sulle già difficili condizioni economiche dei liberi professionisti, che tra l’altro producono il 10% del PIL italiano.

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Ad aver complicato la situazione sarebbe stata la burocrazia. Con tempi sfalsati si è ritenuto che fosse ammissibile solo la richiesta dei liberi professionisti iscritti a un’unica cassa privata. Una decisione che ha comportato un ritardo nei pagamenti e oggi esistono due tipi di liste: quella delle domande inviate e quelle delle domande ammesse al pagamento. Il presidente della Cassa dei commercialisti, Walter Anedda, ha spiegato che alcuni professionisti sono stati scritti alla gestione separata dell’INPS, prima di iscriversi alla propria cassa. Da questa gestione, tuttavia, è impossibile cancellarsi, sebbene escludere quei soggetti abbia poco senso, oltre a essere un trattamento riservato esclusivamente alla classe dei commercialisti.

Per soddisfare le esigenze dei professionisti, ogni cassa sta cercando di ottenere le risorse e sta cercando di muovere nella maniera piùopportuna per garantire un sostegno efficiente a tutti i propri iscritti. Sono 136milale richieste del Bonus 600,per esempio, tra i soli avvocati: Nunzio Luciano, presidente di Cassa Forense, ha osservato che in molti chiedono l’abolizione del contributo minimo, intanto è stato sospeso e poi sarà possibile pagarlo anche in due rate: a marzo 2021 la prima e marzo 2022 la seconda. Quanti non riusciranno a saldarlo nemmeno con la doppia rata, avranno la possibilità di iscrizione a ruolo nell’ottobre 2021 e potranno scegliere di dilazionare in 72 rate, cinque anni.

Banco Bpm avrebbe intanto messo a disposizione dei professionisti circa un miliardo di euro e tutti coloro che sono iscritti a tutte le casse di previdenza dei professionisti possono aderire. I soggetti interessati potranno richiedere un finanziamento a condizioni economiche di particolare favore della durata fino a 24 mesi con un preammortamento, compreso nella durata complessiva, fino a 9 mesi, rivolgendosi direttamente alla loro agenzia di riferimento. Ove vi siano i requisiti il professionista potrà accedere alle agevolazioni offerte dal Fondo di Garanzia PMI.

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Ma mentre alcuni professionisti avrebbero già ricevuto il bonus, alcuni ancora niente. L’INPS ha già chiarito che comunque vada faràfede la data di invio della domanda, anche se l’Istituto non ha un vero e proprio criterio cronologico per l’accredito delle domande, salvo la possibilità di chiudere prima le pratiche dei casi per cui non è stato necessario fare ulteriori controlli. È comunque possibile verificare la situazione della propria domanda accedendo alla procedura in fase di completamento.