Bonus 600 euro, qualcuno dovrà restituirlo: i rischi

controlli bonus

Ancora in attesa dell’approvazione definitiva del decreto maggio con le conseguenti nuove misure di sostegno alle famiglie e imprese, l’INPS ha presentato a inizio settimana una mappa completa con tutte le richieste e pagamenti relativi agli aiuti previsti nel decreto Cura Italia.

Riguardo al Bonus 600 euro, destinato a titolari di partita IVA e lavoratori autonomi, l’INPS ha comunicato di aver ricevuto 4.772.178 domande, di cui ne sono state accolte 3.668.96 e pagate 3.427.837, con oltre 1.1 milioni di domande non accettate: di queste, 225mila non possedevano un Ian corretto, circa 300mila sono state respinte per cumulo con reddito o pensione di cittadinanza già in pagamento e 630mila non aveva i requisiti adatti.

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Alcuni controlli, dunque, hanno già permesso di bloccare eventuali pagamenti a quanti di fatto non avevano alcun diritto a ricevere il Bonus. Le domande arrivate ad aprile, infatti, sono state tante e l’INPS ha dovuto dare priorità alla rapidità dei pagamenti rispetto ai controlli. L’ente ha di fatto liquidato quasi tutte le richieste pervenute, ma si è riservato di effettuare controlli molto più stringenti in futuro.

Le verifiche verranno effettuate in un momento successivo, per riuscire ad avere la certezza che il Bonus 600 euro sia stato versate nelle tasche di beneficiari realmente meritevoli e non sia invece finito tra le mani di chi non aveva diritto. In caso di riconosciuta indebita ricezione, l’INPS chiederà la restituzione dell’intero ammontare dell’indennità. Sono quattro i casi in cui il bonus dovrà essere rinviato all’ente o alla cassa previdenziale privata di riferimento:

  • Incompatibilità per coloro he sono iscritti anche ad altre forme previdenziali obbligatorie
  • Sono esclusi coloro che sono titolari di pensione, fatta eccezione per quelle di invalidità e reversibilità che non impediscono di ricevere il bonus 600 euro
  • Sono esclusi i beneficiari del reddito di cittadinanza, dal momento che non è possibile cumulare il Bonus con un altro aiuto dello Stato
  • Sono esclusi coloro che non hanno i requisiti di accesso, previsti per i lavoratori autonomi, dello spettacolo e gli operai agricoli. I lavoratori stagionali devono risultare disoccupati dal 17 marzo 2020, quindi devono aver cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra questa data e l’1 gennaio 2019. Gli operai agricoli devono aver effettuato nel 2019 almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, mentre i lavoratori del settore dello spettacolo devono avere 30 contributi giornalieri versati nel 2019.

Nessun rischio, invece, per coloro che hanno ottenuto il Bonus pur avendo un reddito alto, dal momento che il Decreto Cura Italia non ha fissato dei requisiti sul reddito.

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Relativamente ai controlli sui professionisti iscritti alle casse previdenziali private, visto che queste hanno riconosciuto il Bonus 600 euro a quanti nel 2018 hanno conseguito un reddito inferiore ai 35mila euro, ma anche coloro che hanno un reddito compreso tra 35mila e 50mila euro registrando un calo di compensi del 33% nel primo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

Si ricorda che, oltre alla restituzione del bonus, chi viola le norme rischia anche sanzioni penali previste in caso di falsa dichiarazione e di formazione o usi di atti falsi.

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