Bonus INPS – Controlli in corso, qualcuno dovrà restituire il bonus

Bonus INPS: i numeri

Per il bonus INPS da 600 euro, lo stesso Istituto ha reso pubblici i numeri relativi a domande ricevute e pagamenti effettuati ai vari richiedenti.

In totale, l’ente ha ricevuto 4.772.178 domande di cui 3.668.968 accolte.

Dai dati che abbiamo raccolto sulla base degli ultimi aggiornamenti forniti dall’INPS in data 3 maggio, risultano pagati 3.427.837 bonus, mentre oltre un milione di richieste sono state respinte.

L’ente di previdenza ha fatto sapere che ben 225mila domande, tra quelle rigettate, avevano un IBAN errato, altre 300mila sono state rifiutate per cumulo con altri sussidi e 630mila, invece, non hanno superato i controlli dei requisiti.

Oltre alle domande ricevute dall’INPS, ci sono anche quelle arrivate alle casse previdenziali che sono all’incirca 500mila.

 

Controlli in corso

Per fermare i furbetti di turno, l’ente ha avviato dei controlli che hanno già consentito di bloccare alcuni dei pagamenti in fase di invio a coloro che non avevano diritto a percepire la quota del bonus.

Dato il poco tempo a disposizione e l’urgenza di procedere con i versamenti, l’INPS non ha effettuato subito i dovuti controlli, rimandandoli, appunto, in un secondo momento. Queste verifiche saranno fatte per accertarsi che il sussidio sia arrivato nelle tasche dei veri beneficiari.

Nel caso in cui l’ente notasse dei pagamenti effettuati a persone non aventi diritto, potrà richiedere la restituzione della somma.

 

Chi dovrà restituire l’importo?

Il bonus non è compatibile con chi fosse iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie, ne per chi fosse titolare di pensioni, ad esclusione di quelle di invalidità e di reversibilità.

Non solo, il bonus non è compatibile nemmeno con chi beneficia già del Reddito di Cittadinanza.

In ognuno di queste casi, l’INPS chiederà la restituzione della somma del bonus 600 euro.

I requisiti di accesso

Ecco quali sono i requisiti di accesso per il sussidio:

  • I lavoratori stagionali devono risultare disoccupati per cause non dipendenti dalla loro volontà nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2019 e il 17 marzo 2020;
  • Gli operai agricoli devono aver lavorato almeno 50 giorni nel settore agricolo nel 2019;
  • I lavoratori dello spettacolo devono aver versato 30 contributi giornalieri nel 2019.

Nel caso in cui, per queste tre categorie di lavoratori, i requisiti fossero diversi da quelli sopra elencati, gli stessi saranno costretti a restituire la cifra che non gli spetta.

 

I controlli per i professionisti iscritti alle casse

Per quanto riguarda i professionisti iscritti alle casse previdenziali private, invece, il discorso è diverso.

Le casse hanno riconosciuto il sussidio a coloro che nel 2018 abbiano conseguito un reddito  inferiore a 35mila punti. Non solo. Anche chi ha percepito un reddito compreso tra i 35mila e i 50mila euro, purchè possa dimostrare un calo del fatturato pari al almeno il 33% nel primo trimestre 2020, in relazione allo stesso periodo del 2019, ha diritto al bonus.

Chi non fosse in possesso di tali requisiti, dovrà restituire la somma ricevuta.

E’ molto importante sapere che, chi non fosse in possesso di tutti i requisiti elencati necessari per ognuna delle categorie citate, oltre a restituire l’indennità ricevuta, potrebbe incorrere anche in sanzioni penali, causa falsa dichiarazione e formazione o utilizzo di atti falsi.

 

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