BORRELLI: il picco tra due settimane Il Capo della protezione civile parla a Radio2 sulla situazione contagi

Foto Valerio Portelli/LaPresse
08-01-2020 Roma, Italia, pubblico dominio 

«Le previsioni le fanno gli esperti e ci dicono che il picco forse ci sarà tra due settimane. Noi ci auguriamo che
arrivi quanto prima» Lo ha detto in esclusiva su Radio2 Angelo Borrelli, capo della protezione civile e
commissario per la gestione dell’emergenza sanitaria.
Per quanto riguarda le mascherine, Borrelli chiarisce «Non servono a nulla. Neanche io le metto. L’importante
è attenersi alle distanze consigliate, lavarsi le mani ed evitare contatti ravvicinati.»
Il capo della protezione civile si dice d’accordo con le restrizioni di molti comuni italiani per quanto riguarda
gli sport e le camminate all’aperto, «Si deve uscire solo per necessità. Rimandiamo le corse all’aperto per
quando l’emergenza sarà finita.»
Sono 33.190 i positivi in Italia (aggiornamento del 19 marzo). Ad oggi, sono stati registrati 41.035 casi. 4.440
le persone guarite, 3.405 i deceduti. Le regioni più colpite rimangono Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e
Piemonte.

 

Federica Cappelli

«Le previsioni le fanno gli esperti e ci dicono che il picco forse ci sarà tra due settimane. Noi ci auguriamo che
arrivi quanto prima» Lo ha detto in esclusiva su Radio2 Angelo Borrelli, capo della protezione civile e
commissario per la gestione dell’emergenza sanitaria.
Per quanto riguarda le mascherine, Borrelli chiarisce «Non servono a nulla. Neanche io le metto. L’importante
è attenersi alle distanze consigliate, lavarsi le mani ed evitare contatti ravvicinati.»
Il capo della protezione civile si dice d’accordo con le restrizioni di molti comuni italiani per quanto riguarda
gli sport e le camminate all’aperto, «Si deve uscire solo per necessità. Rimandiamo le corse all’aperto per
quando l’emergenza sarà finita.»
Sono 33.190 i positivi in Italia (aggiornamento del 19 marzo). Ad oggi, sono stati registrati 41.035 casi. 4.440
le persone guarite, 3.405 i deceduti. Le regioni più colpite rimangono Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e
Piemonte.

 

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