Campi Rom: Prima di tutto la “PERSONA”

In foto Najo Adžović: Giornalista freelance internazionale Press

Nella cronaca delle scorse settimane risalta agli occhi un bliz delle forze dell’ordine nel campo Rom, quello di Via Salviati. Il campo in questione è presente da moltissimi anni nell’area di Tor Sapienza, e da sempre, è stato  accettato dai residenti. Ma ad un certo punto le amministrazioni hanno cominciato ad esagerare -Amm. Rutelli ed a seguire le altre- concentrando sempre più persone in un’area mal gestita e mal tenuta. Quindi la popolazione residente di Tor Sapienza, quartiere nella periferia est di Roma, comincia a storcere il naso, anche e soprattutto per i roghi tossici provenienti dal campo.

Più volte abbiamo sentito presidenti di quartiere lamentare oltre ai roghi tossici, probabilmente dovuti alla separazione della plastica dal rame, il degrado e la brutta condizione di vita che centinaia di persone sono costretti a subire. Qualche anno fa, l’ex ministro degli interni Minniti –Governo Gentiloni – dopo le continue pressioni da parte della popolazione, prende una decisione, e per far cessare questa pratica dei roghi tossici manda l’esercito a presidiare gli ingressi dei campi, esercito in supporto di pattuglie dei vigili urbani. Di fatto la pratica dei roghi diminuisce drasticamente, ma non del tutto. Oggi l’esercito non è più presente, ma lo sono pattuglie di vigili urbani che si alternano durante la giornata ma, di notte sembra che non ci sia nessuno a sorvegliare.

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Sull’argomento campi Rom, sono intervenuti sempre i presidenti di quartiere; un po’ meno spesso, ma li aggiungiamo, i politici nazionali; quelli regionali; quelli capitolini – questi ultimi spesso solo nelle campagne elettorali – ed i politici locali (del municipio). In questo ultimo caso, come possono visto che l’argomento ROM è argomento di ordine pubblico e sicurezza.

Mai però abbiamo avuto modo di parlare con qualcuno di “loro” si lo virgolettiamo perché nel comune linguaggio –sbagliato- ci siamo NOI e LORO- I ROM.

A dire la sua Najo Adžović , che ha manifestato il proprio dissenso criticando le cronache che continuano a sottolineare quanto purtroppo ci sta di illecito nei campi Rom ma non segnalano mai lo stato in cui bravi ed onesti cittadini sono costretti a vivere, sottostando purtroppo ai soprusi di chi è tutt’altro che povero …, di seguito le parole del sig. Adžović:

È strano che si danno dei numeri di presunta refurtiva ma senza individuare i colpevoli. Mi domando, chi sono colpevoli? E perché non sono stati arrestati? Dopo anni di collaborazione con le Istituzioni, ho imparato una sola cosa: si fa tutto per dare la sensazione di una finta sicurezza,  mentre donne, uomini e bambini, nei campi nomadi vivono nelle peggiori condizioni igienico sanitarie possibili, e con una povertà e degrado indescrivibili.” E continua:

“Poi –nei campi- ci sono anche veri criminali che non vengono mai arrestati per i loro crimini. Ormai c’è una sorta di omertà e paura negli stessi accampamenti, e senza sradicare il male a questo punto mi domando, a cosa serve fare cose spot o sensazionalistiche? Di chi è colpa? Non è forse anche colpa dello Stato che lascia i criminali veri a piede libero e la povera gente che cerca di sopravvivere in balia di questi criminali e della loro povertà?

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