Cara bolletta o bolletta cara? Ecco chi decide gli aumenti e come

La ragione principale per cui da tempo assistiamo all’aumento del costo della bolletta è ormai nota a tutti, il prezzo della materia prima è il fattore principale che determina il prezzo. Ci sono però altre voci in fattura che concorrono alla formazione dell’importo finale. Dal 2021 ad oggi il caro-bolletta è stato una costante e consumatori, famiglie, professionisti, commercianti si sono ritrovati “alle corde” al cospetto di fatture anche decuplicate.

E allora diamo i numeri

Delle voci presenti nelle bollette, va considerato quanto incidono sulla somma totale. Analizziamo la bolletta dell’energia elettrica: al primo posto naturalmente c’è il costo della Materia prima che pesa in misura del 68%. Il secondo elemento importante è la Spesa per il trasporto che “vale” il 16,7%. Ci sono poi gli Oneri di sistema che vanno ad influire sul totale in misura del 12,1%. Infine a chiudere il triste quadro ci sono Imposte e Iva che rappresentano il 12,5% dell’importo totale.

Per la bolletta del gas i valori sono un pochino diversi: La Materia prima resta al primo posto con il 50,2%. La Spesa per il trasporto è al 24,70%. Gli Oneri di sistema all’1,2% e anche qui chiude la serie il costo di Imposte ed Iva con una percentuale del 23,9% sul totale fatturato.

La Materia prima

Il costo è calcolato in base al consumo e una quota fissa. Sia che si tratti di energia elettrica o di gas, la materia prima ha infatti un valore di mercato. Le sue oscillazioni sono date dagli andamenti di compravendita. Anche per questi “beni” vale la legge di mercato: se la domanda aumenta il prezzo sale.

Dall’autunno 2021 il prezzo all’ingrosso del gas è in continuo aumento e le sue fluttuazioni a livello mondiale sono a causa di alcune ragioni. Una di queste è la ripresa economica in seguito alla pandemia. C’è poi la forte richiesta nei mesi invernali per il riscaldamento. E infine la guerra, che per i Paesi che dipendono da altri Stati per l’approvvigionamento, ha provocato grande incertezza.

Lo scorso inverno poi, i grandi produttori di gas naturale hanno privilegiato le vendite verso mercati più redditizi, come Sud America e Asia. In Italia il forte aumento del gas ha portato all’aumento anche dell’energia elettrica. la produzione di energia elettrica infatti, avviene utilizzando il gas naturale.

La Spesa per il trasporto

Questa voce non vuol dire che un corriere busserà alla nostra porta per consegnarci un pacco di energia, ma si riferisce alle spese per la trasmissione dell’energia elettrica nella rete di tutto il territorio italiano, si riferisce alla distribuzione a livello locale e anche al contatore. Chi stabilisce il valore della Spesa per il trasporto e la gestione del contatore è Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), un’autorità amministrativa indipendente della Repubblica Italiana che ha la funzione di favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali nelle filiere elettriche, del gas naturale e dell’acqua potabile, teleriscaldamento/teleraffrescamento e smaltimento dei rifiuti. La tariffa dell’energia elettrica è unificata per tutto il Paese, mentre per il gas è diversa a seconda delle Regioni.

Il prezzo subisce variazioni in base a: Inflazione; Investimenti del servizio, Obiettivi di efficienza.

Oneri di sistema

Sono costi variabili e fissi, sono spese per il sostegno delle energie rinnovabili ed atri oneri, ad esempio le agevolazioni del sistema ferroviario. Anche in questo caso a stabilirne il valore è l’Arera e vale per il mercato libero come per quello tutelato.

Il governo Draghi dal IV trimestre 2021 azzerò gli oneri di sistema fino a giugno 2022 per alleggerire il caro-bolletta.

Le Imposte

Si tratta di tasse applicate in base all’energia consumata e sono diverse per uso civile o industriale. L’Iva è applicata in base al costo complessivo del servizio, quindi il suo valore, ovviamente varia da bolletta a bolletta.

Nel IV trimestre 2021 il governo ridusse l’aliquota dell’Iva sulla bolletta del gas al 5% (era tra il 10 e il 22% in base ai consumi).

PUN TTF e PSV

Queste tre sigle non sono un codice segreto, anche se la stragrande maggioranza degli utenti probabilmente le ignora. Esse sono gli acronimi di quegli indici che concorrono al prezzo della materia prima. Il PUN è il Prezzo Unico Nazionale di riferimento per l’energia elettrica. Risente dell’andamento dei consumi, del costo di produzione, del prezzo degli altri mercati europei, oltre che dai fattori geopolitici internazionali come appunto la guerra.

Il TTF (Title Trasfer Facility) che tradotto vuol dire: Strumento di trasferimento del titolo, riguarda il mercato all’ingrosso del gas. E’ l’indice di riferimento al prezzo del gas in Europa.

Con PSV invece si intende il Punto di scambio virtuale, è il nome del mercato all’ingrosso del gas italiano. Risente del TTF e delle sue variazioni. L’Arera dal 2022 calcola il prezzo del gas utilizzando il PSV.

Tutti e tre questi indici hanno subito aumenti dall’aprile del 2021.

Arera

Oltre ad altri compiti, l’Arera fissa le tariffe (trimestrali per l’energia elettrica e mensili per il gas) che sono destinate al mercato tutelato. Arera, come visto, determina anche i costi delle altre voci in bolletta sia per il mercato libero che per quello tutelato.

Foto tratte ed elaborate da: nwgenergia.it e laleggepertutti.it

Recent Posts