Cassino, Fare Verde recupera 4 tonnellate di pneumatici abbandonati

Una domenica all’insegna delle  buone pratiche  si è svolta a Cassino con il patrocinio del Comune, organizzata da Fare Verde provincia di Frosinone  con il coinvolgimento  dei suoi sodalizi di Piglio, Fontana Liri, Monte San Giovanni Campano, Villa Latina.

Fondamentale la presenza del Consorzio EcoTyre, che si occupa dell’avvio al corretto recupero dei pneumatici fuori uso, che ha caricato sui suoi mezzi i pneumatici raccolti. Massiccia la partecipazione di molti cittadini di Cassino. Sono state  letteralmente tirate fuori dal sottobosco e dalle campagna del cassinate  circa 4 tonnellate di pneumatici usati ed abbandonati . La finalità è stata quella di recuperarli, ripulire l’ambiente ed infine attraverso l’EcoTyre riciclarli attraverso le dovute operazioni . Infatti  se correttamente gestiti, i  pneumatici fuori uso sono riciclabili al 100% e addirittura possono essere utilizzati per generare pneumatici nuovi e riutilizzati sui veicoli, o sottoposti a trattamenti di recupero della materia allo scopo di reimpiegare quasi il 70% della gomma  per una serie di incredibili applicazioni, e davvero non si butta via nulla perché il restante 30% è utilizzato per il recupero di energia. Oltre a generare nuovi pneumatici, dai pneumatici fuori uso possono essere creati additivi per asfalto meno rumoroso e drenante, superfici sportive, guaine in gomma fonoassorbenti che servono per non sentire più i rumori tra un muro e un altro, ma si possono anche trasformare in piste di atletica o supporto per erba sintetica di campi da calcio. “E’ stata una bella giornata –afferma Nicola Ciervo  coordinatore di Fare Verde-Piglio- perché ha visto il coinvolgimento di tante associazioni e cittadini, che ci tengono a mantenere l’ambiente pulito e sano. Fare Verde continua nella sua mission di sensibilizzare il cittadino alla cura e tutela del territorio, il recupero dei pneumatici usati è stato molto significativo, perché oltre a rendere più pulito l’ambiente, questi scarti, possono rientrare in una catena di recupero e produzione”.

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