Coronavirus: Flop sospensione mutui, Cassa integrazione solo parziale, 600 euro a pochissimi

Coronavirus: Flop sospensione mutui, Cassa integrazione solo parziale, 600 euro a pochi.

Sono troppe le domande ancora in fase di accertamento, quasi 900mila domande di bonus per gli autonomi, mentre per gli iscritti alle casse private i soldi stanziati non bastano.

Come riporta il Fatto Quotidiano “Solo 30mila domande per lo stop alle rate dei mutui. I prestiti fino a 25mila euro sono stati chiesti nei primi due giorni da almeno 300mila e solo alcuni hanno già avuto i soldi. Solo 9 milioni di dipendenti fermi o con l’orario ridotto attendono gli ammortizzatori che non arrivano, solo 4 milioni hanno ricevuto qualcosa.
La cassa in deroga è gestita dalle Regioni, Sicilia e Sardegna non hanno ancora dato il via libera.”

Eravamo stati positivi nello scriverlo qui, ma avevamo l’impressione che qualcosa non riuscisse a tornare,

Bonus, incentivi e mutui online: Gli Italiani investono nel mattone

Infatti su 5 Milioni solo 3,5 milioni hanno ricevuto il bonus dei 600 euro. Che incubo! Pasquale Tridico, Coordinamento Inps, ha asserito che la maggior parte delle richieste verrà rifiutata. Troppi gli Iban non corretti o che corrispondono Fraudolenti e circa 400mila non hanno i requisiti. Tra questi i lavoratori stagionali e i lavoratori dello spettacolo che non hanno sufficienti retribuzioni versate.

Poi ci sono gli autonomi iscritti alle casse private, dagli avvocati agli ingegneri ai giornalisti: per loro c’è il paletto del reddito – non deve aver superato i 50mila euro nel 2018 e deve essere stato fortemente ridotto dall’emergenza. Insomma un bel casino.

 

Sul problema della Cassa Integrazione siamo stati abbastanza positivi, ma errando anche noi nella speranza di una più semplice gestione in questo articolo

Cassa Integrazione Ordinaria, quanto tempo e chi può riceverla

La Cassa integrazione può attendere dice L’INPS – Gli ultimi dati Inps si fermano al 10 aprile e parlano di 4,6 milioni di richieste di cassa integrazione. Rimangono comunque 9 milioni i lavoratori fermi o con l’orario ridotto che hanno quindi bisogno di ammortizzatori.

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