Dpcm Natale, ecco il piano del Governo

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Pur essendo ben lontani dal poterci definire fuori dall’emergenza, la curva di crescita del Covid-19 in Italia non è più esponenziale, con la forza del virus che è sicuramente ancora rilevate ma in riduzione, anche grazie alle misure restrittive adottate con i precedenti Dpcm. Il piano di rafforzamento degli ospedali con l’attivazione di circa 80% dei posti letto di terapia intensiva è già cominciato, come confermato anche dal commissario per la gestione dell’emergenza Covid Domenico Arcuri. Ma ora si cominciano a fare anche serie riflessioni su come provare a salvare quei settori economici che beneficiano particolarmente del periodo natalizio.

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Ovviamente, non sarà un Natale come gli altri. Lo ha spiegato anche Conte in conferenza stampa: “veglioni, cenoni, baci e abbracci per questo fine 2020 dovranno essere rimandati, perché al di là delle valutazioni scientifiche, occorre buonsenso. Una settimana di socialità scatenata, com’è quella che di solito ci accompagna nelle festività natalizie, significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva in termine di decessi, stress delle terapie intensive e dell’area medica. Non ce lo possiamo permettere, sarebbe folle”.

In ogni caso, il 3 dicembre potrebbe vedere la luce il nuovo Dpcm, denominato Dpcm Natale, che potrebbe sostituire quello precedente in scadenza. L’idea è quella di confermare buona parte delle misure dell’ultimo decreto, ma è possibile che ci siano degli allentamenti per le restrizioni. Sicuramente, tra il 4 e il 14 dicembre, si rimarrà in linea con misure rigorose, con l’obiettivo di portare l’indice Rt di tutte le Regioni sotto l’1.

Ma, concluso quel periodo, è possibile che si apra una finestra di 10-15 giorni per allentare le restrizioni, introdurre misure mirate per Natale e Capodanno e consentire la ripresa dei consumi per Natale (lo shopping natalizio e la corsa ai regali sono stimati in 5,1 miliardi secondo Coldiretti) per poi tornare alla situazione attuale prima del 24 dicembre.

Tante le ipotesi al vaglio:

  • ristoranti e bar aperti fino alle 20, con divieto di stare seduti al tavolo con più di 4-6 persone
  • centri commerciali aperti nei weekend con ingressi contingentati: le prime due ore di apertura potrebbero essere riservate agli over 65
  • coprifuoco alle 24 (e non più alle 22)
  • vietate feste in piazza a Capodanno
  • chiuse palestre
  • vietati sport di contatto
  • chiusi gli impianti sciistici.

Si ipotizza anche l’apertura dei negozi anche di sera tardi per evitare code e assembramenti dei clienti, magari contigentando per fascia d’età. Così come potrebbero riaprire bar e ristoranti, ma fino alle 18. Per quanto riguarda il cenone di Natale e i festeggiamenti di capodanno, il Governo ipotizza di poterli consentire ma solo con congiunti, ovvero i parenti stretti.

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