Due anni di carcere a chi non manda i figli a scuola ma c’è l’escamotage nel decreto Caivano

Nel nostro Paese c’è l’obbligo per i genitori, o di chi ne fa le veci, di assicurare l’istruzione ai figli per almeno 10 anni, però non c’è il vincolo che questa, debba essere per forza ottenuta nella scuola.

E’ tutto spiegato nel decreto Caivano

All’articolo 12 del Decreto “Disposizioni per il rafforzamento del rispetto dell’obbligo scolastico”, è prevista la reclusione da uno a due anni per genitori o tutori del minore che non si attengono all’obbligo di assicurargli l’istruzione. Nell’articolo è spiegato che il genitore o tutore rischia la pena prevista dal nuovo articolo 570-ter del Codice Penale, se non prova ad assicurare l’istruzione al minore. Naturalmente ci sono dei motivi che impediscono che questa sia espletata, si tratta di ragioni dovute alla salute o ad impedimenti gravi. Solo queste sono valide giustificazioni perché il minore non sia presente nella scuola.

A scuola ma non solo

L’istruzione quindi come visto deve essere garantita ai minori ma non necessariamente all’interno di un istituto scolastico, si potrebbe infatti provvedere ad assicurare la corretta istruzione anche, ad esempio, a casa propria. Naturalmente il presupposto è che la persona deputata all’insegnamento sia in grado di trasformarsi in precettore, e a farlo può essere benissimo uno dei genitori, o entrambi, o una terza persona.

Requisiti

Probabilmente è una cosa di cui non tutti ne sono informati ma in Italia è possibile l’adozione della “istruzione parentale”, ed è spiegata sul sito web del ministero dell’Istruzione e del Merito. In poche parole è quella che nei Paesi anglosassoni si chiama “homeschooling” cioè il diritto di una famiglia di provvedere all’istruzione dei propri figli. Questa facoltà è possibile esercitarla anche in Italia a patto che esistano determinate condizioni.
Per mettere su una scuola domestica è necessario darne comunicazione ogni anno al dirigente scolastico e al sindaco del luogo di abitazione, queste due figure ne saranno infatti i responsabili. Ovviamente chi si penderà cura di fare l’insegnante ai ragazzi dovrà avere una preparazione scolastica adeguata. Non sarebbe realistico che a fornire gli insegnamenti di scuola media sia magari un genitore con la sola licenza elementare.

Come si fa ad essere promossi?

Alla fine dell’anno scolastico i ragazzi che hanno ottenuto l’istruzione in casa dovranno sostenere un esame di Stato presso la scuola statale o in una paritaria che ne certifichi l’idoneità. Otterranno così la possibilità di passare all’anno successivo della scuola dell’obbligo.

Parrebbe che non ci sia un conteggio aggiornato e sicuro di quanti italiani ogni anno sfruttano questa possibilità, ma ragionando proprio sul decreto Caivano, è facile supporre che non saranno molti gli italiani disposti a rischiare un paio d’anni di carcere.

Foto: superprof.it

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