Emergenza Virus: DPCM, libertà rubate o semplice tutela?

Dott. Vittorio Colao

Nell’ordinamento nazionale, il Decreto Ministeriale (DM) è un atto amministrativo, emanato da un ministro nell’ambito delle sue competenze per il pubblico interesse. Questo decreto, quando viene emanato dal presidente del consiglio è definito DPCM.

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Tutta questa fase dell’emergenza Covid, il Governo, la sta gestendo a colpi di DPCM. Questo modo di operare, non è visto di buon occhio da molti, in quanto non viene coinvolto il Parlamento.

L’altro modus opernadi, non visto di buon occhio, è l’istituzione di comitati governativi, formati si da esperti, ma tutti di parte; personaggi politicamente e culturalmente omogenei al Governo, non eletti.

Le Task Force

Le Task Force istituite fino ad ora dal Governo Conte, sono tre. A queste , si aggiunge il comitato tecnico scientifico nominato dal Capo della Protezione Civile. Andiamo a vedere chi sono:

Il primo, “gruppo di lavoro data- driven per l’emergenza Covid- 19”. Questo comitato, è incaricato di individuare la migliore App che permetta il tracciamento degli spostamenti di una persona.

Il secondo gruppo di lavoro, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ( PCM ), è volta a contrastare le Fake News.

Il terzo, ed al momento ultimo, è il Comitato Economico Sociale, che ha l’incarico, come chiaramente espresso dal DPCM, di ridefinire tutta la politica della Nazione.

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I tre comitati si potrebbero intendere come gruppi di lavoro che, in nome della sicurezza sanitaria del popolo, limitano le libertà dello stesso, contravvenendo così agli articoli della Costituzione che, al contrario, sono basati sulla libertà e sui diritti fondamentali dell’uomo. Infatti, analizzando i compiti assegnati, si vedrebbero attuati: il controllo delle masse, il controllo dell’informazione, il controllo socio-economico della popolazione.

Le ipotesi

Anche se l’uso dell’App non dovrebbe essere obbligatoria per tutti, sembrerebbe evidente che uno strumento che segnala gli spostamenti di una persona, saprebbe tanto di braccialetto elettronico, quello usato per i detenuti agli arresti domiciliari.

Anche il controllo delle Fake news, sembrerebbe una limitazione alle libertà di espressione, tra l’altro, potrebbe richiamare, in chiave moderna, il MinCulPop, ovvero, il Ministero della Cultura Popolare, istituito nel Regno D’Italia dall’allora governo, per diffondere la cultura e l’organizzazione della propaganda  fascista.

Per finire, rivedere tutta la struttura socio economica; si tratterebbe di uno strumento invasivo di vera pianificazione della economia, in netto contrasto con l’art. 41 della Costituzione, ma anche di rivedere ed elaborare nuove forme organizzative, relazionali, culturali e sociali.

Insomma, sembrerebbe essere un vero e proprio programma di governo, in mano a 17 personaggi pressoché sconosciuti e che nessuno ha mai votato, che metterebbe mano a tutti gli aspetti della nostra società. Tutto, in nome della salute pubblica.

Sembrerebbe proprio un modello dove è il potere a garantire la libertà e non, come invece dovrebbe essere, “la libertà a garantire il potere” (Madison 1792).

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