Firenze: apre il ” Mundi “, Museo Nazionale dell’Italiano

Foto tratta dal sito: https://cultura.comune.fi.it/mundi

Non siamo abituati a considerare che un museo possa avere per oggetto una lingua, per esempio ‘l’Italiano’, ma se ci riflettiamo un po’ possiamo capire che  una lingua, e specialmente quella di cui stiamo parlando, possa essere al centro di un interesse e si possa collocare in uno spazio museale.

L’inaugurazione del Mundi

È ciò che è avvenuto a Firenze il 6 luglio con l’inaugurazione del Mundi, Museo Nazionale dell’Italiano, il museo è stato visitabile da giovedì 7 luglio e la visita è gratuita. Il museo ha trovato spazio nell’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella a Firenze. Il museo ospita nelle due sale, quelle che attualmente sono state aperte una mostra che è un’anteprima del museo che aprirà in forma definitiva nel 2023. Nelle sale si anticipano temi fondamentali della storia linguistica italiana attraverso postazioni multimediali e rari documenti provenienti da musei, archivi e biblioteche di diverse parti d’Italia. Questo museo è stato fortemente voluto da larghi settori della vita culturale italiana, che stanno collaborando alla sua realizzazione, dall’Accademia Nazionale della Crusca, dall’Accademia dei Lincei, dalla Società Dante Alighieri, all’Istituto della enciclopedia italiana Treccani, dall’Associazione per la storia della lingua italiana. Il museo si colloca a ben diritto nelle manifestazioni indette per commemorare il 7° Centenario della morte di Dante Alighieri, e già da anni il Sindaco di Firenze Nardella e il Ministro della Cultura Dario Franceschini ne hanno auspicato l’apertura.

Il Ministro Dario Franceschini e il Sindaco Nardella ci parlano del Mundi

Foto tratta dal sito: https://cultura.comune.fi.it/mundi

Il Museo nazionale dell’italiano è il primo, grande, museo della lingua italiana: un museo moderno, tecnologico. L’acronimo Mundi evoca l’idea dell’italiano come lingua importante del mondo, nella sua relazione con molte altre lingue di cultura. Il Museo nazionale dell’italiano ci mostra tutto un mondo che può essere esplorato dai visitatori a prescindere dalla loro età anagrafica, è interattivo, per attraversare le vicende e le forme di una grande lingua di cultura, nata più di mille anni fa, che si è sviluppata relazionandosi con altre lingue, e che ha contribuito a determinare una coscienza di appartenenza, molto ben prima dell’unità politica. “Il progetto è molto ambizioso, ha dichiarato il Ministro Dario  Franceschini , lo Stato ha deciso di individuare un luogo del Paese che ripercorresse e raccontasse la storia della lingua italiana, questa scelta non poteva che cadere su Firenze. È un museo che è nato in un tempo abbastanza veloce, passando dall’idea alla sua realizzazione”. Ha dichiarato inoltre “E’ l’inizio di un percorso che renderà questa istituzione un punto di riferimento per tutta l’Italia ed in particolare per il sistema delle scuole e dell’università, in cui coinvolgeremo tutti quelli che si occupano della lingua italiana”. “Siamo molto contenti perché abbiamo utilizzato nei tempi previsti i 4 milioni di euro che il Ministero ha messo a disposizione della città”, ha detto il Sindaco Nardella “facendo lavori anche in un periodo difficile come quello del Covid. Oggi possiamo dare all’Italia e al mondo la prima parte del museo Mundi”. “Ci auguriamo che tanti giovani, studenti, appassionati italiani e stranieri possano cominciare a familiarizzare con questo museo, che fra l’altro è in un complesso architettonico e storico bellissimo come quello di Santa Maria Novella, a due passi dalla stazione dell’Alta velocità”. “Questo non è un semplice museo”, ha spiegato il sindaco” È un centro che utilizza linguaggi moderni e digitali per parlare al mondo, ed è anche un tributo a Dante e alla storia di Firenze. Per questo siamo grati al governo e al ministro Franceschini perché si è scelto di insediare qui il primo e l’unico museo dell’italiano. Siamo pronti a lavorare al fianco del ministro per creare la fondazione per la sua gestione”.

Percorriamo anche noi le sale del museo

Visitare le 2 sale della mostra significa venire a contatto con reperti che ci portano lontano nel tempo e ognuno di loro con forme diverse ci parla da diverse angolazioni della Lingua Italiana. Un graffito pompeiano e le epigrafi esposte (I-IX secolo d.C.) testimoniano i cambiamenti del latino parlato che preludono alla formazione dei volgari d’Italia. Un antico documento notarile il cosiddetto “Il Placito di Capua (960) che è considerato l’atto di nascita della lingua italiana. Il Riccardiano 1035 è il codice nel quale Boccaccio, a pochi decenni dalla morte di Dante, copia di propria mano la Commedia e quindici canzoni del Poeta. Un’atra opera esposta è l’edizione definitiva dei Promessi Sposi, nella quale il Manzoni adotta il fiorentino corrente del suo tempo. Poi anche è esposta la famosa opera di Pellegrino Artusi “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”, nel quale l’autore pone le basi del linguaggio gastronomico moderno in un linguaggio scorrevole basato sul fiorentino quotidiano. A completare la rassegna delle opere è esposta la sceneggiatura del film “Maa sceneggiatura del film “Mamma Roma”di Pier Paolo Pasolini.mma Roma”di Pier Paolo Pasolini. Non manca infine uno sguardo proiettato verso il futuro: è esposto “Aliseo 2 Urmet” (1991), uno dei primi cellulari diffusi in Italia. Da questo modello l’evoluzione verso quelli più sofisticati è stata molto rapida; dai brevi messaggi testuali si diffonde l’italiano digitato delle chat e dei social, un italiano che certamente si evolverà mediato dai mezzi tecnologici, e che diventerà parte della nostra lingua quotidiana,

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