Governo. Salvini detta le sue priorità: Difesa confini, Flat tax, Pace fiscale, Quota 41

Il nuovo esecutivo di governo è subito ad una prova importante in vista della Legge di Bilancio, ma il vicepremier Salvini pressa ulteriormente per quelle che secondo lui sono delle priorità.
Il leader del Carroccio pone in cima alla lista delle cose da fare alcuni punti che ritiene indispensabili. L’abolizione della legge Fornero con l’introduzione di Quota 41, la Flat tax al 15% e la Pace fiscale. L’agenda economica della Lega che si pone quindi in maniera autonoma rispetto alla coalizione. Dalla Premier Giorgia Meloni però, arriva la replica: “Conta il programma comune”.

Un voce forte e chiara

Matteo Salvini già nella riunione con i massimi esperti del partito come ad esempio il ministro dell’economia Giorgetti, rende evidente la volontà di non essere un “partner minore” nel governo. Punta sulle grandi opere (il Ponte sullo Stretto), ma anche sulla sicurezza (il contrasto all’immigrazione clandestina). Un punto quest’ultimo che presuppone scontata la sua competenza sulla delega sui porti…

Meloni non gradisce

La riunione della Lega che si tiene alla vigilia del voto di fiducia alla Camera, non ha fatto piacere a Giorgia Meloni che si è sentita pressare dalle ambizioni leghiste. Un momento inopportuno per avanzare richieste e porre paletti, arrivata in una fase importante, appunto subito prima del voto di fiducia.
Dalla Lega rassicurano e Borghi minimizza “era una riunione di partito, proprio come quelle che fanno gli altri”. Nessuna volontà di rubare la scena alla Premier, lascia intendere il senatore leghista che conclude dicendo: “Riunioni sull’economia ne abbiamo sempre fatte, avremmo dovuto sospenderle per l’occasione?”.

I temi identitari della Lega

Al di là delle considerazioni e della dialettica è però evidente che dalla Lega si voglia “spingere” sui temi che hanno contraddistinto la campagna elettorale. Bisogna pensare alla versione hard della Flat tax, non gradita a Fratelli d’Italia, ma anche a quelle misure che rappresenterebbero dei costi importanti come la Pace fiscale e la riforma delle pensioni.
C’è poi la questione dell’immigrazione e dell’autonomia. Calderoli, ministro degli Affari regionali ha annunciato di aver già sentito tutti i presidenti di Regione e che dopo il voto di fiducia, “inizieranno gli incontri con le delegazioni di tutte le regioni”.

Lollobrigida chiosa: “Conta il programma comune”

Dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida arriva la precisazione a ribadire il pensiero di Giorgia Meloni: “Agenda Salvini? Conta il programma comune”. Poi riferendosi al programma della Lega: Flat tax, rottamazione delle cartelle e Ponte sullo stretto, spiega che sono obiettivi che si spera di raggiungere nel programma nel corso dei 5 anni di Legislatura. “Sono però tante le cose che devono essere fatte”, aggiunge e conclude Lollobrigida.

Insomma le schermaglie nel governo neonato iniziano già da subito e ognuno pare non essere disposto a restare nell’ombra. Sarà l’abilità della premier a ridimensionare le tensioni, almeno questo è quanto auspicano i sostenitori di questo esecutivo.

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