Il “Diritto alla Cultura” della Capitale si rafforza

di M. Paggi (*)

Sulla falsa riga delle linee programmatiche approvate il 19 Dicembre u.s., tese a riproporre la centralità capitolina nel sistema-paese e la sua particolare funzione nella ripresa nazionale per trasformare Roma Capitale nella “Città dell’arte, della scienza, della creatività e del talento”, utilizzando i Piani Integrati previsti dal PNRR, il cui obiettivo primario è il recupero, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione delle strutture edilizie e delle aree pubbliche esistenti, specie dove si registra maggiore vulnerabilità sociale e materiale delle locali popolazioni, è scaturita la Delibera di Giunta Capitolina n. 69 (1 Marzo 22).

Essa, preceduta da una Memoria di Giunta che prevedeva il potenziamento qualitativo e quantitativo della rete Biblioteche e dei Centri Culturali di Roma Capitale al fine di garantire il “Diritto alla cultura, l’accesso alle informazioni ed alla conoscenza ed, allo stesso tempo, una migliore integrazione”, specie tra le fasce più deboli.

La volontà della Giunta Capitolina è quella di realizzare i “ Nuovi Poli Civici culturali e di innovazione”, grazie anche ad un confronto preliminare tra i Dipartimenti ed i Municipi, al coinvolgimento della società Zétema Progetto Cultura -in forza di un Contratto di Servizio che prevede la progettazione e la manutenzione delle Biblioteche- e all’approvazione di uno schema di Protocollo d’intesa tra Roma Capitale, la Città Metropolitana e gli Atenei del Lazio, per una collaborazione in tema di strategie comunitarie, nazionali e locali, per la rigenerazione urbana, la transizione ecologica, la transizione digitale, e l’inclusione sociale.

Il programma compreso nella delibera stabilisce sia la tipologia degli interventi che l’ampliamento del sistema bibliotecario capitolino, attraverso la rifunzionalizzazione eco sostenibile delle strutture pubbliche presenti sul territorio interessato. Strutture degradate, non utilizzate o sotto utilizzate, secondo i principi per ambedue le categorie, dell’aumento della dotazione tecnologica, digitale e dei servizi culturali e di comunità.

Da una verifica sullo stato di manutenzione delle 40 attuali sedi del sistema bibliotecario di Roma Capitale, solo 21 sono risultate idonee per gli interventi di cui sopra, con una spesa pari a 17,5 Mio EUR mentre, dopo un confronto tra i Dipartimenti Capitolini ed i Municipi, sono state individuate altre 9 sedi da realizzare con una spesa pari a 32,5 Mio EUR su immobili di proprietà comunale non utilizzati e/o degradati, la cui localizzazione e le cui caratteristiche, dimensionali o legate alla densità ed alla vulnerabilità della popolazioni interessate e complessivamente in linea con gli obiettivi dei piani integrati.

Riguardo i Nuovi Poli Culturali del sistema Biblioteche-Centri Culturali di Roma Capitale, che sorgeranno nelle are periferiche cittadine, dove la vulnerabilità sociale è alta e dove non esistono biblioteche di quartiere e/o spazi culturali, gli stessi non solo offriranno strutture complesse con aule studio, sale incontri e formazione ma anche aree per bambini e funzionali, di cui potranno godere le Associazioni di quartiere.

Guardando alla parte del versante sud-est romano e più specificatamente al V Municipio, ci viene da segnalare due nuove sedi del sistema Biblioteche-Centri Culturali di Roma Capitale.

La prima sorgerà in Via Delia, in località La Rustica, su un area rigenerata di 2.225 mq e con un costo indicativo di 2,2 Mio EUR, interessando un ampliamento della volumetria esistente e degli interventi, riguardanti il completo rifacimento dei solai, il consolidamento ed il restauro della muratura del manufatto originale. È prevista, peraltro, la sistemazione dell’area verde circostante, attraverso la realizzazione di un parcheggio cittadino fruibile da tutta la popolazione locale.

La seconda, verrà costituita in Via Fontechiari, in località Centocelle, su un area rigenerata di 2.845 mq e con un costo indicativo di 1,4 Mio EUR. Essa è composta attualmente da tre distinte volumetrie, una delle quali sorge dove era collocata in passato la sede di un Autoparco comunale. La futura Biblioteca comunale, che sorgerà nella zona, non solo potrà favorire l’inclusone sociale e l’incontro dei cittadini interessati ma, consentirà anche di riproporre la sua fruibilità in condizioni di sicurezza e salubrità.

(*) Foto Pixabay da Pexels