Il Salvadenaro – Gestione del risparmio

Come ridurre gli effetti della inflazione attraverso la gestione del risparmio

Negli ultimi due anni si è assistito ad un forte incremento dell’inflazione, ovvero ad una forte crescita dei prezzi al consumo. In Europa le motivazioni sono legate prevalentemente all’incremento dei costi di produzione di beni e servizi dovuto al forte rincaro dei prezzi energetici.

L’inflazione non solo erode il potere di acquisto dei consumatori, ma svaluta la liquidità detenuta nei conti correnti.

Nonostante la difficile congiuntura economica, secondo la FABI (Federazione Autonoma Bancaria Italiana), la ricchezza finanziaria degli italiani ammonta a fine 2021 a oltre 5.200 miliardi ed è cresciuta di quasi 1.700 miliardi negli ultimi 10 anni. Oltre il 30% di questa ricchezza è in strumenti liquidi come depositi, conti correnti e contante.

In altri termini tutto ciò che è in liquidità perde potere di acquisto e si svaluta annualmente in base all’inflazione ossia al 7% annuo e quindi per un risparmiatore si pone il problema di come gestire il risparmio investibile a rendimenti superiori al 7% annuo.

Investire in rendimenti superiori al 7% significa:

  • Fissare orizzonti temporali lunghi (20/25 anni);
  • Acquistare portafogli di investimento con grosse componente azionari;
  • Avere una propensione al rischio medio/alta.

Se invece si ha una propensione al rischio bassa o medio bassa può essere opportuno investire il risparmio familiare nei Fondi Pensione perché con le nuove normative hanno minori vincoli sulla disponibilità del capitale e mantengono inalterate le caratteristiche di deducibilità fiscale che li rendono estremamente interessanti.

La DEDUZIONE FISCALE significa abbattimento del reddito imponibile fino a 5.164 euro e quindi risparmio fiscale netto compreso tra 1.187,72 e 2.220,52 euro annue.

Questo risparmio fiscale può essere l’unica vera strategia che consente di combattere l’inflazione in quanto nella minore delle ipotesi (recupero Irpef 23%) batte di 3,2 volte l’inflazione ovvero consente di fatto con un investimento di 5164 euro di proteggere dal rischio inflazione un capitale di 16.524,8 euro.

In sostanza accumulando risparmi sui fondi pensione si valorizza non solo il capitale investito, ma si protegge indirettamente -tramite il risparmio fiscale- anche la liquidità non investita per un valore almeno di 3 volte l’importo investito nel fondo pensione.

Relativamente all’orizzonte temporale si possono individuare alcune strategie base:

  • 20 – 30 anni (orizzonte molto lungo) piccolo risparmio e versamenti aggiuntivi da parte di genitori e nonni;
  • 30 – 40 anni (orizzonte lungo) medio risparmio e versamenti aggiuntivi da parte di genitori;
  • 40 – 50 anni (orizzonte medio lungo) medio risparmio e consolidamento coperture assicurative;
  • 50 – 60 anni (orizzonte medio) grosso risparmio, switch di altri investimenti apertura di posizioni per figli;
  • Oltre 60 anni (orizzonte corto) switch di altri investimenti e apertura posizioni figli;
  • Oltre 70 anni, apertura posizioni figli e nipoti.

La consulenza finanziaria, pertanto, assume un ruolo sempre più importante, anche in ottica di pianificazione risparmio e dell’investimento familiare.