In Africa da quando si è insediato il governo Meloni c’è una certa preoccupazione per gli eventuali provvedimenti che l’Italia potrebbe adottare per il contrasto all’immigrazione.
Ora in seguito all’accordo con l’Albania, sul web si scatenano i detrattori della linea italiana e danno sfogo alle ingiurie contro la premier arrivando ad augurarle di morire.
Il timore degli accordi con l’Albania
La creazione di due centri italiani in Albania per accogliere i migranti allo sbarco favorirà i rimpatri di chi non può vantare diritti per la richiesta di asilo in Europa. Il Paese non è infatti ancora uno degli Stati della Ue, la sua richiesta di adesione nell’aprile del 2009 ha ottenuto per ora lo status di Paese candidato. Questo vuol dire che i migranti che sbarcano in Albania non sbarcano in Europa. Un sistema che in fin dei conti renderà le “partenze” meno allettanti, perché non si avranno i benefici che si ottengono approdando in Italia.
Le minacce e le ingiurie sul web
Contro Giorgia Meloni e il suo governo si sono scatenati i cosiddetti “soldati di Dio” che sul web hanno postato di tutto. “Che Dio ti uccida nel sonno, brutta donna” è quello che scrive sul social una donna contro la premier. In un altro post si legge: “Possa Allah abbattere questa donna”.
Il più assurdo però è il commento di un utente dei social che scrive. “Te ne andrai, io ho fiducia negli italiani. Ti faranno andare via come abbiamo già fatto con Salvini”. Fa pensare che questa affermazione arrivi da un cittadino di un altro Paese, che sottintende che siano stati gli africani a veicolare in qualche modo la politica italiana.
Ancora tra le frasi contro Meloni si legge: “Inchallah, il suo governo cadrà presto. Nessuno può interferire col destino dei soldati di Dio”.
Brutte farneticazioni rivolte alla rappresentante del governo
Il governo Meloni può piacere o meno, ci mancherebbe, e ognuno ha diritto ad esprimere il suo pensiero, anche in dissenso con le decisioni dell’esecutivo, questo è alla base della democrazia. Nessuno però può prendersi il lusso di offendere o minacciare o augurare la morte a chicchessia, perché anche questo è alla base della democrazia. Quando poi le ingiurie arrivano da “fuori” viene da interrogarsi sulla ragione di esistere di questi attacchi. Si tratta, in ultima analisi, di una forma di ingerenza sulle decisioni politiche che attengono unicamente alla nostra nazione. Queste esternazioni scritte sui post, sono inoltre degli inviti impliciti ad attivarsi contro il governo, se non addirittura contro la persona della premier. Un attacco gravissimo alla politica italiana che va oltre la propaganda poiché inneggia all’odio.
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