INPS, Bonus 600 euro caos maggio: soldi a rischio

Stanno arrivando i Bonus 600 euro, come riporta trendonline.com, per pagamento maggio mancano per i lavoratori.

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Turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2019 e il 17 marzo 2020.

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Per loro il bonifico da 1.000 euro partirà e arriverà sul conto corrente solo se si dimostrerà di aver subito nei mesi di aprile e maggio 2020 una perdita del fatturato del 33% rispetto allo stesso bimestre del 2019.

Questa indicazione dovrà essere fornita tramite un’autocertificazione prodotta dal richiedente il bonus e sarà poi compito dell’Inps appurare, tramite l’Agenzia delle Entrate, la veridicità delle informazioni fornite.

Un passaggio in teoria semplice, ma che potrebbe rivelarsi delicato e tradursi in lungaggini che rischiano di far ritardare il pagamento.

Commercianti e artigiani: a maggio contributi a fondo perduto
Non potranno accedere al bonus dei 1.000 del mese di maggio, artigiani e commercianti, ai quali è offerta la possibilità di richiedere un altro tipo di aiuto.

Si tratta di un contributo a fondo perduto che sarà erogato in base al fatturato, a quanto ad aprile hanno subito una contrazione del fatturato di almeno il 33% rispetto allo stesso mese del 2019.

Il contributo a fondo perduto è riconosciuto per un importo minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 per quelle giuridiche, nella misura del 20% del fatturato se i ricavi sono inferiori a 400.000 euro, del 15% se sono tra 400mila e 1 milione di euro e del 10% tra 1 e 5 milioni di euro.

Bonus 600 euro: tanti i dubbi per i professionisti, con qualche rischio
La strada del contributo a fondo perduto è preclusa ai professionisti iscritti agli ordini, ai quali sarà riconosciuto anche a maggio un bonus da 600 euro, al pari di quello di aprile.

Una penalizzazione ingiustificata rispetto ai professionisti iscritti alla gestione separata Inps, per i quali invece l’indennizzo salirà a 1.000 euro a maggio.

Per quanti poi sono iscritti alle casse di previdenza private, si profila un altro ostacolo di non poco conto.

C’è una grande incognita relativa alle risorse da utilizzare per i pagamenti, visto che le casse già per marzo hanno anticipato il bonus ai loro iscritti,senza aver ancora ricevuto il rimborso dal Governo.

Il timore è che le casse dei vari ordini non siano ora in grado di fronteggiare i pagamenti di aprile e maggio, specie se non riceveranno le somme spettanti dallo Stato.

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