INPS, ecco quali sono le agevolazioni per i malati di tumore

inps

Nonostante i malati di Coronavirus siano inevitabilmente i principali soggetti al centro dell’attenzione di questi mesi, anche per i malati di tumore, che spesso si ritrovano a dover affrontare difficoltà sia di ordine sanitario, ma anche economico. I malati oncologici devono infatti spesso dover abbandonare il posto di lavoro per richiedere l’assistenza di familiari e persone vicine e per questa ragione lo Stato ha creato nel tempo diversi strumenti che possono contribuire a fare fronte alle spese economiche legate a questo male.

Innanzitutto, i lavoratori che si assentano dal lavoro a causa di malattia oncologica non possono perdere il posto per tutto il periodo di comporto. Nei casi dei dipendenti pubblici, per esempio, le assenze per sottoporsi alle cure possono essere escluse dal calcolo dei giorni di malattia e, in caso di terapie come la chemioterapia, non è necessario rispettare le fasce orarie di reperibilità per la visita fiscale.

Se poi dalla patologia ne deriva uno status di disabilità grave, lo Stato riconosce:

  • 3 giorni di permesso mensile, frazionabili in ore;
  • 2 ore al giorno di permesso, che scendono a 1 se l’orario di lavoro è inferiore a 6 ore.

Il lavoratore che, invece, presta assistenza ha diritto a:

  • 3 giorni di permesso mensile, frazionabili in ore;
  • congedo di 2 anni non retribuito, continuativo o frazionato, per “gravi motivi familiari” (decessi, malattie gravi in famiglia);
  • congedo di 2 anni retribuito qualora si prenda cura del coniuge, di un genitore, di un figlio, di un fratello o una sorella convivente, di un parente o affine entro il terzo grado purché sia convivente.

  ISCRIVITI AL GRUPPO FACEBOOK PER RESTARE SEMPRE AGGIORNATO

LEGGI ANCHE – INPS, Bonus lockdown: arriva il nuovo risarcimento come fare domanda

Per chi ha una capacità lavorativa ridotta a meno di 1/3 a causa di infermità mentale o fisica e ha maturati 5 anni di contributi, di cui 3 nei 5 precedenti alla presentazione della domanda, ha diritto ad accedere all’assegno ordinario di invalidità. Il sostegno è previsto per dipendenti, autonomi e iscritti alla gestione separata. La prestazione economica decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda e ha validità triennale. Può essere confermato, previa richiesta del beneficiario, tre volte, dopo le quali viene confermato automaticamente. L’importo dell’assegno ordinario di invalidità è calcolato sulla base retributiva e contributiva e viene ridimensionato in base all’attività lavorativa in sé. Al compimento dell’età pensionabile, viene trasformato d’ufficio in pensione di vecchiaia.

La pensione di inabilità viene riconosciuta ai dipendenti pubblici con 5 anni di contributi, di cui 3 nei 5 anni precedenti alla presentazione della domanda, a cui sia riconosciuta una “assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa”. La pensione ricorre dal giorno successivo alla risoluzione del rapporto di lavoro ed è vitalizia, cessa dunque alla morte del pensionato, ed è reversibile in favore dei superstiti aventi diritto. Chi percepisce la pensione di inabilità non può svolgere lavoro dipendente o autonomo, pena la revoca del trattamento.

La pensione di inabilità può inoltre essere percepita anche dai lavoratori del settore privato e autonomi iscritti all’Inps che beneficiano dell’assegno di invalidità ma che non possono più lavorare. La pensione di inabilità ordinaria è invece erogata per i dipendenti pubblici “inabili assoluti e permanenti a qualsiasi proficuo lavoro”, in caso di anzianità contributiva di 14 anni, 11 mesi e 16 giorni, “ovvero alle mansioni svolte”, con 19 anni, 11 mesi e 16 giorni di anzianità contributiva.

Per aver diritto all’erogazione di prestazioni economiche da parte dell’INPS, le percentuali di invalidità devono essere comprese tra il 74 e il 100%. Con percentuali inferiori, si può accedere ad altri tipi di prestazione (protesi, ausili ortopedici, esenzione del ticket sanitario da parte dell’ASL e Agenzia delle Entrate). L’iter per il riconoscimento comincia attraverso il medico curante e, in caso di malati di tumore, la legge prevede una corsia preferenziale, con la visita di accertamento da parte del medico legale effettuata entro massimo 15 giorni dalla domanda. Chi ha un reddito inferiore alle soglie previste ogni anno dalla legge, ha tra i 18 e i 67 anni e una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 74% e il 99%, può richiedere l’assegno mensile per l’invalidità civile. Nel 2020, tale importo è stato pari a 286,81 euro per 13 mensilità, con limite di reddito pari a 4.926,35 euro. Chi svolge attività lavorative, salvo casi particolari, o riceve pensioni di invalidità non può beneficiare di tale assegno mensile.

Per chi ha un’inabilità lavorativa totale e permanente e ha un’età compresa tra i 18 e i 67 anni, può richiedere invece la pensione di inabilità.Per l’anno 2020 ammonta a 286,81 euro e viene corrisposta per 13 mensilità. Il limite di reddito è pari a 16.982,49 euro. Da novembre 2020, l’Inps ha erogato il cosiddetto “incremento al milione” che aumenta l’importo fino a 651,51 euro.

LEGGI ANCHE – INPS, Reddito di cittadinanza: errore nel sistema di calcolo dei parametri gli esclusi

I pazienti oncologici godono del diritto all’esenzione totale dal ticket per tutte le prestazioni sanitarie necessarie per il monitoraggio della malattia, visite specialistiche, esami di laboratorio, strumentali o diagnostici e acquisto di farmaci. Se l’invalidità è riconosciuta al 100%, l’esenzione totale si applica a farmaci e visite relative a qualsiasi altra patologia.

Per i soggetti a cui è stata riconosciuta un’invalidità superiore al 45%, c’è il diritto all’iscrizione in liste speciali di collocamento. La legge prevede obbligo di assunzione per queste persone da parte di tutti i datori di lavoro con più di 15 dipendenti, sia pubblici che privati. Se previsto espressamente nel verbale del riconoscimento dell’invalidità, i pazienti oncologici hanno diritto anche al contrassegno disabili rilasciato dalla ASL.

Sono previste, inoltre, altre agevolazioni per i malati di tumore: detrazioni per figli a carico; detrazioni per le spese mediche; assistenza personale per chi non è autosufficiente; Iva agevolata su ausili tecnici e informatici; agevolazioni per non vedenti; agevolazioni sulle ristrutturazioni per eliminare barriere architettoniche; agevolazioni sull’acquisto dell’auto; calcolo dell’imposta di successione e donazioni con aliquote differenti.

 

Recent Posts