INPS, Reddito di cittadinanza: per alcuni ottobre arriva in ritardo

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Il reddito di cittadinanza ad ottobre seguirà il consueto calendario con riferimento, come riporta trendonline.com, ai pagamenti mensili.

A partire dal 15 ottobre sono stati avviati i primi accrediti per coloro che hanno presentato la richiesta del sussidio per la prima volta a settembre 2020.

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Per i nuovi beneficiari infatti è previsto il pagamento a metà del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Dal 15 ottobre quindi Poste Italiane ha provveduto a distribuire le PostePay RdC che sono state consegnate già complete della prima ricarica.

Chi invece riceve ormai abitualmente il reddito di cittadinanza, dovrà attendere il 27 ottobre per avere il pagamento di questo mese.

Diverso il discorso per quanto abbiano fatto domanda ad ottobre, visto che per loro la prima ricarica sarà erogata a partire dal 15 novembre, contestualmente al ritiro della carta presso gli uffici di Poste Italiane.

Reddito di cittadinanza: niente ricarica a chi è scaduto
Il mese di ottobre porta con sè anche due cattive notizie e una riguarda coloro che a settembre hanno esaurito le 18 mensilità del reddito di cittadinanza.

Chi ha fatto domanda per il sussidio a marzo 2019 e ha ricevuto il primo pagamento ad aprile 2019, il mese scorso ha visto scadere il beneficio.

Come previsto dal decreto legge 28 gennaio 2019, è possibile presentare la domanda di rinnovo per poter usufruire del reddito di cittadinanza per altri 18 mesi.

Due sono le condizioni chiave da rispettare: da una parte essere in possesso dei requisiti per l’accesso alla misura, dall’altra bisognerà far passare un emse di sospensione.

In altre parole, chi a settembre ha ricevuto il pagamento del reddito di cittadinanza per il 18esimo mese, non avrà alcuna ricarica ad ottobre.

Reddito di cittadinanza scaduto: che fare?
Quale strada seguire?

Fino a qualche giorno fa e precisamente entro il 15 ottobre si poteva presentare domanda all’Inps per la terza mensilità del reddito di emergenza.

Un modo questo per “tamponare” il buco del reddito di cittadinanza ad ottobre in attesa del rinnovo, ma come detto poc’anzi non è una strada più percorribile visto che il termine ultime per la presentazione della domanda è scaduto 5 giorni fa.

L’unica alternativa per coloro ai quali il sussidio è scaduto a settembre, è di presentare quanto prima e comunque entro la fine di ottobre la richiesta di rinnovo del reddito di cittadinanza, in modo da ricevere già a novembre il primo pagamento utile del secondo periodo.

Reddito di cittadinanza: arriva il taglio dell’Inps questo mese
L’altra cattiva notizia di ottobre riguarda il taglio che sarà applicato dall’Inps, previa verifica dell’effettiva spesa mensile.

Come previsto dal decreto attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 giugno, l’importo non speso a prelevato nell’arco di un mese dai beneficiari del reddito di cittadinanza, viene decurtato dall’Inps il mese successivo fino ad un massimo del 20%.

La sanzione per mancata completa fruizione della misura sarebbe dovuta scattare già a settembre, ma è stata ritardata di un mese per via di un errore commesso dall’Inps.

Sulla pagina Facebook Inps per la Famiglia, è stato scritto prima di fine settembre: “A seguito della prima applicazione del calcolo relativo alla decurtazione stabilita alla norma, è emersa l’esistenza di alcune tipologie di modalità di spesa che richiedono un ulteriore affinamento del meccanismo di calcolo”.

Il taglio dovrebbe partire questo mese colpirà tutti coloro che non hanno speso per intero la somma del reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: verifica e taglio Inps. Come funziona
Come spiegato dall’Inps, la verifica dell’effettiva spesa mensile viene effettuata attraverso il confronto tra il saldo disponibile sulla Carta Rdc nell’ultimo giorno di ciascun mese, al netto degli eventuali arretrati erogati nel semestre in corso e in quello precedente, e il valore del beneficio mensile effettivamente erogato nel mese.

Nel caso in cui il valore del saldo, come sopra determinato, sia superiore al valore del beneficio erogato, la differenza è integralmente sottratta dal beneficio erogato nel mese successivo, ovvero, se non capiente, dalla disponibilità della carta fino a capienza.

Da considerare che il valore massimo del taglio non può superare il 20% dell’importo mensile erogato e non speso.
Non c’è invece alcuna decurtazione se l’importo risulta inferiore al 20% del beneficio minimo, pari a 8 euro.

Reddito di cittadinanza: come evitare il taglio Inps
Anche in questo caso c’è poco da fare, perchè chi di fatto non ha speso l’intera somma a settembre non potrà evitare ora la decurtazione dell’Inps a fine ottobre.

L’unica strada da seguire per evitare che ciò accada in futuro, è assicurarsi prima di fine mese di aver dato fondo alla ricarica ricevuta.

Per controllare il saldo residuo ci sono tre possibilità: chiamare il numero verde 800 666 888, recarsi presso uno sportello Atm di Poste Italiane, oppure collegarsi al sito www.redditodicittadinanza.gov.it.

 

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