Insegna il sesso alla figlia 12enne “vedi com’è brava mamma, non è difficile”

La mamma insegna alla figlia (all’epoca dei fatti 12enne) come procurare piacere ad un uomo. Nello specifico, l’uomo è il suo compagno. Il sostituto procuratore, Barbara Sabbatini, chiude le indagini su due 40enni di Treviso, un uomo ed una donna, colpevoli di aver abusato sessualmente di una minore. La figlia della donna.

I fatti

E’ nel 2020 che viene alla luce l’orribile vicenda. Un anno prima, era l’estate del 2019, la figlia 12enne di una coppia separata finisce nei distorti e morbosi desideri del nuovo compagno della madre. Lui le chiede di mostrargli le foto e lei, la donna lo accontenta. Non è un mistero che il suo compagno abbia in mente giochini erotici con la bambina e lei… acconsente. Lui è benestante, bella vita, belle auto. L’uomo di origini calabresi ha un passato sportivo nelle arti marziali.

Evidentemente poi quelle foto “proibite” della bambina, quelle visioni pedopornografiche che la madre invia all’uomo, fanno scattare ancora di più l’insano desiderio, “me la devi far conoscere…” le dice l’uomo.

Organizziamo un bell’incontro

In un periodo di vacanza in casa dei nonni materni a Belluno, la madre della vittima le dice di indossare dell’intimo sexy ed un vestitino succinto. Tano, questo è il nome dell’uomo, arriva nella casa e l’incontro ha inizio. Lui si spoglia davanti alla giovanissima e lei pietrificata deve sottostare ad un rapporto orale. Ma la mamma le dice di andare in camera perché così staranno più comodi. L’uomo si sdraia sulla bambina e prova ad avere un rapporto completo senza riuscirci perché la piccola è praticamente paralizzata sul letto.

Il 40enne allora benda la ragazzina e la induce a toccargli le parti intime. Anche la madre entra in camera e inizia a masturbare il suo compagno. Spiega alla piccola come è facile, facendole vedere com’è brava la mamma… La bambina ha detto nella denuncia che di lei ricordava il suo sorriso, un ghigno tipo quello di Joker (il cattivo di Batman).

La vittima inizia a parlare

E’ ovvio che un episodio simile sconvolga e destabilizzi una ragazzina di appena 12 anni, e per un po’ il “segreto” resta inviolato. Poi però la vittima inizia a confidarsi con un coetaneo e finalmente, nell’estate del 2020, racconta tutto alla nuova compagna del padre che lei chiama “la mia vera mamma”.

L’arresto

Tano finisce in manette in seguito alla denuncia del padre della vittima. Viene portato in carcere a Padova, ma poi la pena viene commutata negli arresti domiciliari. La ragazzina viene ascoltata dal Gip Angelo Mascolo e il racconto reso dalla giovane è considerato attendibile dalla psicologa.
I due 40enni adesso finiranno in giudizio e naturalmente la giovane è andata a stare dal padre, il quale ha ottenuto l’affido esclusivo. La donna inoltre potrebbe perdere definitivamente la potestà genitoriale se così deciderà il tribunale dei minori di Venezia. E francamente è una soluzione auspicabile.

Foto: interris.it (elaborazione)

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