La mobilità (in)sostenibile. Le accuse di Greepeace all’amministrazione Gualtieri

Sulla situazione della mobilità romana prova ad alzare la voce Federico Spadini, coordinatore dello studio di Greenpeace che 12 mesi fa pubblicò il rapporto sulla condizione della Capitale. A distanza di un anno, dice Spadini, nulla è cambiato, anzi in taluni aspetti Roma è addirittura peggiorata.

Un anno fa

Il rapporto Greenpeace aveva illustrato gli aspetti poco edificanti delle periferie della Capitale abbandonate a se stesse. Una caratteristica negativa che mostrava insindacabilmente una città retta su due livelli, con cittadini di serie A e altri meno privilegiati, gli abitanti appunto delle periferie.

Altro elemento significativo del report era stata l’analisi del trasporto pubblico, giudicato “inefficiente, inquinante e malridotto”. Connesso alla mobilità era stato anche valutato l’andamento delle “mobilità alternative” come le piste ciclabili, che lo studio aveva definito: “scarse, frammentate e pericolose”.

Greenpeace poneva infine l’accento sulla condizione di oltre 2 milioni di cittadini che erano privi di un’adeguata copertura di mobilità condivisa.

Progetti annunciati e promesse

Per dare risposte alle criticità denunciate da Greenpeace (ma anche da parte di diverse associazioni di cittadini) la Giunta Capitolina si era detta sicuramente disponibile a correre ai ripari. In tempi relativamente brevi Roma avrebbe avviato soluzioni tese al miglioramento generale, annullando, ove possibile carenze e lacune.

Il tempo è trascorso invano, afferma però Federico Spadini, che definisce “la Giunta Gualtieri, un flop”, almeno nell’ambito del rilancio della mobilità sostenibile.

Il coordinatore di Greenpeace accusa senza mezzi termini che la Capitale è sempre più vittima di un traffico selvaggio che non tende a diminuire, Code e ingorghi contraddistinguono il quotidiano dei romani, e tutto è aggravato dal fenomeno delle “soste selvagge” che costringono la viabilità a gimcane innaturali che ne rallentano il flusso.

Gualtieri non è stato capace di avviare un cambiamento

L’esponente di Greenpeace osserva che ad un anno dalla pubblicazione del rapporto, non si è fatto praticamente nulla (se non degli annunci…). La giunta Gualtieri, aggiunge poi, non è stata in grado di cambiare nulla e quanto si registra è la stagnazione di una situazione che già era al limite, ribadendo che per alcuni aspetti le cose sono addirittura peggiorate.

Il trasporto pubblico

Spadini si sofferma anche sull’analisi del trasporto pubblico cittadino. Se durante l’emergenza per la restrizione sanitaria della pandemia la domanda era naturalmente scesa, concedendo respiro ai bus romani, ora siamo tornati a livelli pre-Covid, spiega. Il trasporto pubblico attualmente non è in grado di assolvere alle richieste dell’utenza.

Punta il dito anche sul bando per tutti i diesel del 2024 e dice: “siamo ancora lontanissimi”. Anche in seno al disincentivo all’uso dei veicoli privati, “non sono stati fatti passi avanti”. I mezzi privati, precisa inoltre” che ogni giorno si riversano sulle strade della Capitale, sono circa 1 milione e settecentomila. Una mole di veicoli che chiunque riesce ad intuire non facciano bene all’ambiente oltre che alla mobilità.

Bike sharing e monopattini

Le accuse arrivano anche all’indirizzo della scelta di ridurre i mezzi per il bike sharing e i monopattini. Una decisione che confligge profondamente col concetto della mobilità sostenibile, rallentando di fatto l’espansione dei servizi di mobilità condivisa. L’esperto ammette che il problema della mobilità per la Capitale ha una connotazione cronica e profonda, ma accusa l’amministrazione di non aver fatto nulla per il cambiamento. Auspica un incontro con Roberto Gualtieri, nel quale poter ragionare su quelle tematiche che Greenpeace ritiene centrali e che sono evidenziate nel rapporto. Gli obiettivi che si dovranno perseguire, conclude Federico Spadini, sono “l’incentivo al trasporto pubblico, la mobilità condivisa e la creazione di infrastrutture pedonali e ciclistiche. Oltre al bando per le motorizzazioni diesel”.

“La priorità deve riguardare gli interventi nelle zone meno servite”. L’esponente di Greenpeace ammonisce che a Roma esistono interi quartieri del tutto privi di mobilità sostenibile, non hanno le ciclabili e nessun accesso alla mobilità condivisa.

Foto: 2duerighe.com

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