L’accordo Ue sulla Colazione, rispetto su chiarezza e trasparenza

I co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’Unione europea hanno raggiunto nella tarda serata del 30 gennaio scorso un accordo politico (provvisorio) sulla cosiddetta “Direttiva colazione”.

Di cosa si tratta

Chi ben comincia, comincia dalla colazione. L’accordo raggiunto in Ue vuole mettere in chiaro in modo trasparente proprio i requisiti di informazione dei prodotti prevalentemente consumati a colazione. Le quattro categorie: marmellate, miele, frutta e latte disidratato.

David Clarinval, ministro belga dell’Agricoltura e presidente di turno del Consiglio dell’Ue, ha fissato la premessa. “La normativa sulla commercializzazione garantisce la qualità degli alimenti”. Sottolineando che l’accordo “permetterà ai consumatori di fare scelte informate sugli alimenti e contribuirà a combattere le frodi alimentari”.

La revisione

L’intervento definito Direttiva colazione rivede la direttiva del 2001 sul commercio di questi prodotti alimentari. La revisione riguarda le norme relative a composizione, etichettatura e denominazione. Il fine è favorire diete sane e trasparenza sull’origine dei prodotti. L’intesa dei co-legislatori arriva a circa un mese dal via libera di Strasburgo. Sarà adottata dopo la definizione dei dettagli della revisione, e trascorsi 20 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Ue. Saranno così ufficiali le nuove norme che gli Stati membri dovranno applicare entro due anni.

Il miele

Dei quattro prodotti è il miele quello che ha avuto maggiori interventi, in particolare sul Paese d’origine e sulla tracciabilità. I co-legislatori hanno avvertito: “Gran parte del miele importato da Paesi extra-Ue è sospettato di essere adulterato con zucchero”.

I Paesi di origine saranno indicati sull’etichetta in ordine decrescente in base al peso e non più solo se il miele proviene o meno dall’Ue. L’etichetta includerà anche la percentuale che ciascun Paese rappresenta nella miscela. I Ventisette possono decidere che l’obbligo si applichi solo alle quattro quote maggiori (purché rappresentino più del 50% del peso totale). Nel caso invece di confezioni di peso inferiore a 30 grammi, i nomi possono essere sostituiti da un codice Iso di due lettere. Per limitare le frodi, la Commissione proporrà un codice identificativo unico per risalire agli apicoltori e una piattaforma di esperti curerà la racconta dati per individuare le alterazioni e fornire raccomandazioni su un sistema di tracciabilità per produttori e importatori.

Succhi di frutta

Aggiunte 3 nuove categorie. Succo di frutta concentrato a ridotto contenuto di zucchero. Succo di frutta a ridotto contenuto di zucchero da concentrato. Succo di frutta a ridotto contenuto di zucchero (se è stato eliminato almeno il 30 per cento degli zuccheri presenti in natura). Gli operatori del settore potranno scegliere l’etichetta: i succhi di frutta contengono solo zuccheri naturali. Ma anche utilizzare edulcoranti per compensare la riduzione dello zucchero sul gusto, la consistenza e la qualità del prodotto.

Confetture

Fissato un aumento del contenuto minimo di frutta nelle confetture. 100 grammi in più per chilo, e 50 grammi in più nelle confetture extra. Cioè: (450 grammi come regola generale per le confetture, 500 grammi per le confetture extra).

Latte disidratato

Sarà consentito l’uso di trattamenti per prodotti di latte disidratato senza lattosio. Non è ancora specificato nel dettaglio quali siano questi trattamenti.

Immagine generata da IA

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