Napolitano, il comunista riformista che lavorò alla trasformazione del PCI

In queste ore si teme per la salute e per la stessa vita dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma che tipo di comunista è stato, quanto ha inciso la sua attività in seno al PCI prima, e al PDS e DS dopo.

Un comunista moderato

Giorgio Napolitano è stato un comunista di tipo riformista, che ha contribuito alla trasformazione del Partito Comunista Italiano in un partito democratico e socialista.

Napolitano aderì al PCI nel 1945, quando era ancora studente universitario. Ha partecipato alla Resistenza antifascista e alla ricostruzione del Paese dopo la guerra. Nel PCI, ebbe l’opportunità di ricoprire diversi incarichi di responsabilità, sia a livello locale che nazionale.

E’ sempre stato sostenitore di un dialogo con le altre forze politiche, in particolare con la Democrazia Cristiana, per favorire la stabilità e il progresso dell’Italia. Napolitano appoggiò la linea politica di Enrico Berlinguer, che proponeva il compromesso storico e il distacco dall’Unione Sovietica. Ha criticato le violenze e le deviazioni del comunismo reale, come l’invasione dell’Ungheria nel 1956 e della Cecoslovacchia nel 1968. Accolse con favore le riforme di Michail Gorbaciov e la fine della guerra fredda.

La fine del PCI

Nel 1991, ha partecipato alla svolta della Bolognina, che il 3 febbraio 1991 sancì la nascita del Partito Democratico della Sinistra e lo scioglimento del PCI. Ha Giorgio Napolitano continuò a militare nel PDS e poi nei Democratici di Sinistra, fino alla sua elezione a presidente della Repubblica nel 2006. Da Capo dello Stato, ha sempre dimostrato di saper essere garante della Costituzione e delle istituzioni democratiche. Ha cercato di favorire il dialogo tra le forze politiche e sociali nell’affrontare le sfide nazionali ed europee.

Nella foto tratta da: Wikipedia, un particolare della “svolta della Bolognina”

 

Recent Posts