Natura & benessere, ” Ginkgo Biloba: una pianta per gli anziani! “

La Parola all’erborista

Rubrica di erboristeria a cura del Dott. Francesco D’Ambrosio

Ginkgo Biloba: una pianta per gli anziani!

Già dal titolo dell’articolo ben si comprende a chi è dedicato questo appuntamento! Ai nostri cari anziani! Genitori, nonni, zii, amici che hanno vissuto già gran parte della loro vita e che sono fonte inesauribile di saggezza per noi giovani.

Poiché con i miei clienti “attempati” ho un piacevole rapporto di simpatia desidero spiegarvi qual è il loro principale problema con una barzelletta.

Un anziano signore dice ad un suo amico – “quando si arriva ad un’età avanzata come la mia succedono tre cose: primo la memoria s’indebolisce. Secondo… , le altre due le ho dimenticate!”

Devo confessarvi che, a volte,  è molto difficile non intenerirsi davanti ai momenti di disagio che vivono alcuni, causati proprio da un momentaneo stato di amnesia.

Per fortuna la Natura ne ha per tutti!

La pianta della quale vi parlerò oggi è il Ginkgo Biloba che può tranquillamente definirsi un “albero preistorico”. Tutt’oggi viene considerato come un fossile vivente che nel lontano mesozoico ricopriva, per vasti tratti, le isole tirreniche.

E’ una pianta originaria dell’Asia orientale dove vive ancora allo stato spontaneo mantenendo pressoché inalterati i suoi antichi caratteri tipici, subendo una lenta evoluzione nella conformazione delle sue foglie e nel suo apparato riproduttore.

Forse per questa sua longevità sia in Cina che in Giappone quest’albero era considerato sacro tanto che veniva usualmente coltivato nei pressi dei templi dove si trovano ancora oggi degli esemplari di duemila anni di età.

Fu dopo il ‘700 che la pianta arrivò in Europa e venne coltivata solo a scopo ornamentale. La pianta era molto apprezzata in oriente come medicamento stimolante dell’epidermide e della membrana mucosa e i cinesi la usano con effetto astringente, sedativo ed antitussigeno nell’asma. Questo destò la curiosità della moderna farmacologia che individuò, specie nelle foglie, principi attivi dagli interessanti effetti vascolari.

Gli studi

Le foglie di Ginkgo sono state oggetto di recenti studi farmaceutici che hanno messo in luce delle sostanze di natura flavonoidica che hanno la caratteristica di agire a tutti i livelli della circolazione sanguigna venosa ed arteriosa ed in particolare sulla microcircolazione periferica, soprattutto quella cerebrale,  migliorandola e portando notevoli benefici alle vasculopatie periferiche con tendenze ischemiche o trombotiche.

Questo è dovuto al fatto che tali sostanze agiscono inibendo il fattore di attivazione piastrinica riducendo così il rischio trombotico, migliorano la regolazione vasomotoria associata alla funzionalità adrenergica portando così beneficio alle turbe della memoria e alle vertigini degli anziani.

Nel particolare i principi attivi del ginkgo agiscono a livello circolatorio aumentando l’afflusso di sangue al cervello migliorando l’acuità mentale, la concentrazione, la memoria a breve termine e la capacità cognitiva. È stato anche osservato un miglioramento nei casi di acufeni e di tinnito, ossia di ronzio alle orecchie, e nelle vertigini.

I dolori intermittenti, i crampi e la percezione del freddo alle estremità sono tutti fastidi che si risolvono con il miglioramento della circolazione periferica.

L’azione antinvecchiamento è dovuta all’azione antiossidante poiché, i principi attivi del Ginkgo, ostacolano, inibendola, la perossidazione lipidica ed agiscono sulle membrane cellulari stabilizzandole. Per questa ragione trova impiego anche in cosmetica quale regolatore delle secrezioni nel trattamento delle pelli devitalizzate, secche e senescenti.

Cervello e sistema nervoso

Anche cervello e sistema nervoso sono protetti dai danni dei radicali liberi che causano l’invecchiamento dei tessuti. Agendo a livello delle membrane favoriscono una sorta di controllo sulle barriere anatomiche  presenti in esse, le quali controllano tutte le sostanze in entrata ed in uscita dalle cellule.

Favorendo la circolazione periferica riduce il rischio di ipossigenazione dei tessuti poiché consente la distribuzione di ossigeno e glucosio a livello cerebrale con conseguente  diminuzione di infarto tissutale e necrosi cellulare.

Inoltre viene spesso utilizzato nei pazienti sofferenti di Morbo di Alzhaimer per  ritardare i sintomi della malattia e rallentarne la manifestazione.

Il Ginkgo può interferire con i processi di coagulazione del sangue, questo lo rende non consigliabile a tutti coloro che per diversi motivi assumono dei  farmaci anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, inibitori del MAO ed i FANS (aspirina).

La contemporanea somministrazione del Ginkgo con questi farmaci può avere effetti gravi.

I benefici

Infine e non meno importanti sono i benefici effetti che il Ginkgo ha a livello polmonare e gastrico.

Infatti gli estratti di questa pianta agiscono anche come spasmolitici bronchiali e gastrointestinali e come spasmolitici biliari favorendo il drenaggio biliare e riducendo l’ipercolesterolemia.

Come avete potuto leggere questa pianta è davvero elettiva per gli anziani. Per concludere desidero esprimere un mio personalissimo pensiero:

” l’età che avanza è qualcosa che non a tutti è dato di vivere serenamente ed in salute. Spesso è causa di tanti problemi non solo fisici ma anche psichici…  ed allora, dobbiamo aver cura delle persone anziane, sono depositarie di conoscenza, di consiglio e di saggezza! Abbiamone cura soprattutto quando sono sole e deluse da tante tristezze che la vita gli ha offerto. Proprio a queste un sorriso ed una parola di conforto sono sufficienti per sentirsi meno abbandonate, nei periodi di di feste più che mai. “

Buon anno a tutti!

Le foto di questo articolo sono state prese in rete dal sito : https://it.wikipedia.org/wiki/Ginkgo_biloba

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