Papa Francesco al carcere di Velletri

“Sarà una grande festa e la festa in questo luogo è straniera. Non è una cosa banale che il Papa venga a portare questo clima di festa. Sicuramente per ogni carcerato sarà un’emozione. Credenti o non credenti, la visita del Papa in tutti porta questa gioia”. Lo ha detto il cappellano della Casa circondariale di Velletri, don Franco Diamante.

Il sacerdote ha raccontato inoltre come si stanno preparando i detenuti, in questi giorni, spiegando che “c’è un gruppo che sta lavorando dalla mattina alla sera con entusiasmo”. “Molti di loro si stanno preparando spiritualmente con piccoli ritiri e confessioni individuali. C’è la richiesta da parte di tutti di essere presenti alla messa o di rivolgere un saluto al Papa.

C’è molta emozione”. A proposito del messaggio del Papa atteso dai detenuti, don Diamante ha riferito che “i carcerati vorrebbero tutti trascorrere tre minuti con il Papa e aprire il loro cuore perché sanno che Francesco li ascolta e vuole loro bene”. “Il desiderio sarebbe questo. Anche stringergli la mano o gridare ‘Papa Francesco’ lascerà nel cuore di queste persone la certezza che qualcuno gli vuole bene. In carcere si soffre spesso la sindrome di abbandono.

Che il vicario di Cristo, invitato in tutto il mondo, venga proprio qui lascerà in queste persone un sentimento di sentirsi molto amante”. Conversione, cambiamenti sono cose di cui parlare in altri momenti – ha concluso il cappellano –. Adesso lasciamo che la visita del Papa ci colmi di gioia”.

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