Reddito di emergenza, ecco cosa serve per ottenerlo e chi potrebbe usufruirne

Oltre al reddito di cittadinanza, potrebbe presto essere introdotto un reddito di emergenza, diretto alle fasce più deboli che non godono del sussidio di cittadinanza o altri ammortizzatori sociali. A confermare l’idea di tale misura è stato Pier Paolo Baretta, sottosegretario al Mef, che ha anche spiegato quale sarà la procedura per ottenerlo. Il piano di tale intervento d’eccezione dovrebbe contare su uno stanziamento di compreso tra i 6 e i 10 miliardi miliardi di euro per raggiungere dai 5 ai 10 milioni di cittadini.

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Intervistato ai microfoni di FanPage, Pier Paolo Baretta, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, ha confermato che il Mef e il governo stanno lavorando alla misura di un nuovo reddito di emergenza, pur senza sbilanciarsi né sulle cifre di questo nuovo assegno né sul volume economico di questo decreto, che potrebbe ammontare a circa 25 miliardi di euro:

“Stiamo lavorando a un reddito di emergenza. Pensiamo di poter dare un contributo economico a tutti coloro che non hanno ammortizzatori sociali, o altre forme di sostentamento. Cifre? Stiamo facendo dei calcoli, è un po’ presto per dirlo…. I criteri per il reddito di cittadinanza sono molto più rigidi rispetto a quello che serve in questo momento in una situazione di grande emergenza…”.

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Chi potrà beneficiare di tale reddito di emergenza? Baretta ha dichiarato che sarà ampia, non classificabile con i tradizionali parametri categoriali: potrebbero dunque rientrare colf, badanti, piccoli negozianti che vivevano del proprio reddito mensile a cui è stata fatta chiudere l’attività per ragioni di salute. “Tutte persone, insomma che non hanno la cassa integrazione, e non hanno la pensione. In questo caso non è un problema di ‘lavoro nero’ o no, posto che noi naturalmente non avalliamo il lavoro nero…”.

Come si potrà ottenere? Anche qui ha spiegato Baretta l’iter che sarà necessario per ottenere un sussidio di emergenza causa coronavirus: basterà un’autocertificazione. Non distinguiamo tra categorie professionali: tutti i cittadini che dichiarano sotto la loro responsabilità di non avere né cassa integrazione né altri sostentamenti, che sono insomma senza reddito, verranno compresi in questa platea”, ha concluso Baretta.