Teatro: Eleonora Manara è ” Acido “

A cura di Serenella Romano

ELEONORA MANARA è  ACIDO

l’ aberrante delitto contro la persona va  in scena il 25 maggio al Teatro Roma

Torinese di nascita, romana di adozione, calca le scene dagli anni 90 alternandosi tra cinema e teatro.

Eleonora, andiamo subito al sodo: dal 2021 porti in tour per tutta l’Italia un testo di teatro sociale intitolato ACIDO che la sera di giovedì 25 maggio andrà in scena al TEATRO ROMA.

Esatto si tratta di un monologo di facile allestimento scenico che permette la rappresentazione dello spettacolo anche dall’oggi al domani. Non ha nemmeno necessità di grandi palcoscenici  o particolari parchi luce proprio perché l’intenzione era quella di farlo vedere il più possibile. Questa stagione in realtà ha già toccato la capitale in febbraio al Teatro Porta Portese mentre a marzo è stato rappresentato al Teatro Murialdo di Torino. Maggio solitamente è un mese difficile per il teatro specie in quelle località che distano poco dal mare ma considerato che il 25 maggio è di giovedì, mi auguro che gli spettatori facciano la fila fuori, perché il testo davvero lo merita.

L’obiettivo è quindi di riempire?

Vedere la sala piena mi piacerebbe proprio tanto ed è per questo che mi sono attivata anche personalmente con tanti circoli e associazioni ma purtroppo so che è davvero difficile specie quando si tratta di tematiche di questo genere. ACIDO per me come per Enza Li Gioi, l’autrice, è molto più che uno spettacolo teatrale. È un progetto per sensibilizzare le persone e l’intera opinione pubblica su una follia dilagante di cui si parla poco ma che anche la fiction ha giustamente incluso tra le tematiche di riferimento: in MARE FUORI la sorella di Gemma, una delle protagoniste, viene sfregiata proprio con degli schizzi di acido da Fabio, fidanzato della sorella geloso e violento.

Sullo sfondo di ACIDO dilaga un sentimento di vendetta?

Nel testo si parla dell’acido come vendetta per annientare chi fino a poco prima si è detto di amare, una donna con cui il carnefice aveva avuto figli e condiviso una vita. In realtà se si va sul web si riscontra abbastanza facilmente che questo mezzo è follemente utilizzato come offesa anche su passanti o sconosciuti quindi che si sia stati mariti, mogli, fidanzati o amanti non c’entra un bel nulla. Con ciò non dico che capiti ogni giorno ma capita con danni irreparabili per le vittime non solo a livello fisico ma piuttosto a livello morale.

Nel testo Enza Li Gioi, come autrice, ne parla?

Nel testo Enza fa molto di più. Seguendo l’esempio suggerito da Dalton Trumbo nel romanzo “E Johnny prese il fucile” divenuto film nel 1971, ove un grave mutilato di guerra con la propria esibizione diviene denuncia vivente dell’orrore della guerra, la protagonista di ACIDO decide di non riparare con operazioni ai danni dello sfregio ma di raccontarlo per prevenirlo.

Hai detto <la protagonista> di ACIDO: una donna senza nome?

Si, di scena io come protagonista non ho nome come non lo ha mio marito, l’uomo che mi sfregia, il mio carnefice. Una scelta dell’autrice che permette così a tutti l’immedesimazione: non ha il tuo nome ma potrebbe averlo, potresti essere tu; potresti essere la vittima ma potresti anche aver provato o provare sentimenti da carnefice per cui ‘guarda’ le conseguenze di quello che hai pensato di fare.

Un messaggio forte.

Più che forte direi fortissimo ma è la funzione catartica del teatro all’ennesima potenza.

Avete già altre date in programma?

Per scaramanzia preferisco non darne perché non sono ancora definite al cento per cento. Però le stiamo fissando, tanto nel nord che nel sud dell’ Italia.

Altri progetti in corso?

Ho appena ricevuto un testo che Nino Marino ha scritto per me, si intitola “Diario di una brava ragazza”, un lavoro brillante e raffinato in perfetta linea umoristica con la penna di questo eccellente autore. Poi mi piacerebbe anche tornare in scena con “Emma B” sempre di Enza Li Gioi, un lavoro di cui sono letteralmente innamorata.

Sogni nel cassetto?

Uh, ne ho tanti ma dovessi proprio preferirne uno, sceglierei la realizzazione di un film da una mia sceneggiatura che da anni sta nel cassetto del comodino.

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