Decreto maggio, ipotesi sdoppiamento: cosa cambierebbe

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Mancata l’approvazione nel mese di aprile, il nuovo decreto economico in fase di approvazione, con aiuti per lavoratori, famiglie e aziende, prenderà il nome di Decreto Maggio. E in queste ore si è avanzata addirittura l’ipotesi dello sdoppiamento in due diversi provvedimenti: uno diretto alle aziende e dal valore di 33 miliardi, che potrebbe slittare ancora; l’altro (un possibile “Cura Italia 2”) andrebbe varato in tempi più rapidi, contando le risorse per ammortizzatori sociali, pagamento dei debiti della Pa con le aziende, secondo bonus autonomi e il comparto sanità.

Si tratta ancora di un’ipotesi che, secondo fonti governative, si vorrebbe evitare. Il Governo proverà a trovare un accordo con tutte le parti entro i prossimi giorni.

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Per quanto riguarda le misure per le imprese e la relativa liquidità, si stanno attendendo dei contributi a fondo perduto e interventi per la ricapitalizzazione. È una situazione estremamente delicata, soprattutto perché al centro di un dibattito interno alla stessa maggioranza di Governo. Secondo le prime indiscrezioni, gli interventi a fondo perduto potrebbero essere destinati a imprese, artigiani e commercianti che hanno fatturato fino a 5 milioni. Potrebbe esserci anche una differenziazione tragedie imprese (da 5 a 50 milioni di fatturato) a cui potrebbero essere riconosciute agevolazioni fiscali per potenziare la capitalizzazione (sull’esempio dell’Ace), e imprese più grandi, con interventi diretti dello Stato nel capitale più limitati sul piano temporale. Dovrebbero essere previste anche agevolazioni su affitti e bollette per le piccole imprese.

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Sempre calda resta anche la questione degli indennizzi per autonomi. Ci sono alcuni punti certi nella nuova manovra: la proroga per aprile e maggio, con un incremento di sussidio fino a 800 euro, per chi ha ricevuto il Bonus 600 euro nel mese di marzo, salvo valutare una rimodulazione differenziata della platea per la mensilità di maggio. Un’idea che resta praticabile, pensando a rivedere dunque per maggio il meccanismo, introducendo paletti relativi alla perdita di fatturato a causa del Coronavirus.

Sarà prorogata la cassa integrazione con causale Covid 19, attualmente prevista per 9 settimane dal Decreto Cura Italia, anche se ancora non è stato raggiunto un accordo sul numero di settimane aggiuntive. Sarà prorogata anche la Naspi, il sussidio di disoccupazione per i lavoratori dipendenti.

Potrebbero però esserci anche misure innovative, come la riduzione dell’orario a parità di stipendio e con la trasformazione delle ore in meno in attività di formazione. Ma ci dovrebbero essere anche misure di proroga anche per bonus baby sitting, forse persino in una forma potenziata. Più discussa la questione per badanti e colf, per cui si parla di accesso alla cassa integrazione o di un meccanismo di indennizzo simile al Bonus per autonomi.

Restano accese anche le discussioni nel settore agricolo, per cui si intreccia anche la questione della sanatoria dei migranti, considerati fondamentali per proseguire la raccolta nei campi, con permessi di soggiorno di sei mesi rinnovabili per altri sei. Potrebbero esserci anche assunzioni agevolate, con contratti a termine, per i lavoratori in cassa integrazione a zero ore o che percepiscono ammortizzatori sociali, ma che manterrebbero il diritto del sussidio, cumulandolo con la retribuzione fino a un tetto massimo di 2mila euro.

Dovrebbero essere presenti anche reddito di emergenza, un contributo destinato alle famiglie in difficoltà e che sarà pari per due o tre mensilità da 440 euro a 800 euro, a seconda dell’ISEE. SI valuta anche l’innalzamento al 120% dell’ecobonus per i lavori di riqualificazione energetica e del sisma bonus.

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