Emergenza Economica, “Decreto Salva Italia”, cosa bolle in pentola?

Dall’inizio della pandemia, che ha colpito il nostro Paese, una serie di Provvedimenti, Decreti Legge, e iniziative di vario genere, si sono succedute.

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Tutti, sentiamo il peso di questo stare a casa, ma principalmente le nostre preoccupazioni, subito dopo a quelle di tipo medico, sono volte alla sfera economica.

Parliamo del “Decreto Salva Italia”, entrato in vigore nel mese di marzo, che ha assorbito tutti quelli inizialmente emessi. Alcune cose sono già partite, altre, hanno necessità di essere riviste, nel frattempo si sta lavorando  su due nuovi punti: la liquidità delle imprese e il rendere meno provvisorio il quadro di interventi previsti per imprese e famiglie.

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Partiamo dal cosa è già operativo:

  • Sospensione delle scadenze fiscali fino alla fine di maggio. Le scadenze sono state rinviate a fine giugno, si parla però di un ulteriore slittamento in avanti. Sono interessate al provvedimento imprese con un fatturato fino a 2 milioni di euro, e tutte quelle imprese direttamente colpite dalla crisi, partendo dal turismo.
  • Sospensione degli accertamenti fiscali e delle verifiche di routine da parte dell’Agenzia delle Entrate.
  • Congedo Covid, ovvero quel congedo che permette a quei genitori che hanno figli che vanno a scuola e che sono stati costretti a rimanere a casa. nei mesi di marzo ed aprile questi genitori potranno permettersi di restare in casa 12 giorni in più, con una retribuzione del 50% anziché del 30% come prevede la Legge.
  • Ufficializzato il modulo per la richiesta di sospensione, fino a 18 rate, del mutuo. questo provvedimento riguarda anche autonomi e professionisti che hanno subito un calo di fatturato di un terzo (33%).
  • Premio di 100 euro per i lavoratori dipendenti che nel mese di marzo hanno continuato a lavorare in sede

Proseguiamo sul cosa si sta rivedendo per migliorarne l’effetto:

  • Definizione della platea che potrà usufruire del “Reddito di Emergenza”. In discussione anche l’entità dell’importo da distribuire.

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  • Ulteriore proroga delle scadenze fiscali, fra le proroghe è possibile lo slittamento dell’IMU. La scelta si vorrebbe lasciare ai singoli comuni, ma è necessario capire come coprire i mancati incassi.
  • Indennizzi alle imprese. La sospensione delle scadenze fiscali e la disponibilità di liquidità attraverso le banche potrebbero non essere sufficienti per molte di esse. Si sta studiando un sistema che permetta di valutare la reale perdita subita.
  • Sospensione dei termini per le agevolazioni sull’acquisto della prima casa.

e per finire i provvedimenti che per varie ragioni non riescono a trovare una soluzione per la loro attuazione:

  • Cassa in deroga. questo provvedimento è fermo in quanto servono accordi Regionali. Sono 10: Abruzzo, Bolzano, Sicilia, Trento, Umbria e valle D’Aosta, non hanno ancora reso pubblica la data in cui si potranno inoltrare le istanze, Basilicata e Sardegna potranno farlo dall’8 aprile, Calabria ed Emilia Romagna dal 6 aprile.

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  • Uno scudo sotterraneo non permette di dare la giusta garanzia pubblica alle banche per poter erogare i 200 miliardi necessari alla liquidità delle imprese. Al momento si è arrivati ad 800mila euro, esattamente la quota prevista dall’Unione Europea, mentre il ministero dello sviluppo chiede di arrivare a garanzia piena in modo da coprire i prestiti al 100%.
  • La falsa partenza, relativa alle richieste dell’indennità di 600 euro per i lavoratori autonomi, collaboratori, stagionali, ecc…, dovuta ai noti problemi che il sito INPS ha avuto, ha messo dubbi sul fatto che tutti , 2,5 mln di domande, abbiano ottenuto ricevute della richiesta.

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  • Con il “Decreto cura Italia”, è stato istituito un fondo di “Ultima Istanza”, questo fondo, 300 mln di euro, serve a coprire tutti quei casi non contemplati in altri provvedimenti. Del fondo, 200 mln. di euro, sono stati già assegnati a professionisti iscritti agli Ordini, ne restano ancora 100 da assegnare a categorie di lavoratori molto deboli e di cui si stanno definendo le modalità.

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