Il Reddito di libertà 2022 – Un aiuto per le donne vittime di violenza

E’ un aiuto economico per le donne che hanno subito violenze, si tratta di un sussidio che è anche un bonus ed è erogato dall’Inps con un assegno mensile per un massimo di 12 mesi.

Sola e senza denaro

Quando si pensa alle donne vittime di violenza domestica o di ex fidanzati persecutori e violenti, la preoccupazione va nella direzione che queste vittime debbano necessariamente trovare alloggi alternativi. C’è però un secondo aspetto importantissimo che si deve considerare, le vittime quasi sempre si trovano in una condizione di privazione del sostegno economico. Anche nei casi più fortunati (si fa per dire) dove il giudice decide una quota per l’ex moglie, nel frattempo che ciò accada la donna si ritrova priva di sostegno. Il Reddito di libertà sopperisce, in parte, a questa necessità.

Non è una Misura come il Reddito di Cittadinanza o il Reddito di emergenza, ma una speciale forma di sostegno economico che è stata varata lo scorso anno dal Governo Conte bis, e solo ultimamente è entrata in vigore. Il contributo, già previsto nel decreto Rilancio ha finalmente trovato applicazione, dopo sette mesi, con la pubblicazione del decreto attuativo del Presidente del Consiglio dei ministri. Tale decreto determina i beneficiari e le condizioni di applicazione.

Come funziona

L’Inps con comunicazione del 16 giugno indica e descrive procedimenti e istruzioni per l’erogazione del Reddito di libertà, finanziato da Regioni e Province autonome. Lo stanziamento per il Reddito di libertà conta su un fondo di oltre 3 milioni di euro.

Il supporto economico è destinato alle donne che sono vittime di violenza e che sono costrette all’allontanamento dalla casa dove vivevano. Sono donne che per lo più hanno perso le forme reddituali indirette garantite dal marito/aguzzino e ora sono in condizione di povertà.

Il fine di questo sussidio è quindi agevolare l’indipendenza economica, il percorso di autonomia ed emancipazione di quelle donne vittime di violenza che ora vivono anche un disagio economico.

Una Misura attesa da tempo

Il provvedimento era da tempo chiesto a gran voce da molte associazioni e la Misura era ritenuta necessaria da diverse Parti politiche e Sociali. Secondo i dati Istat gli episodi di violenza, rispetto al 2019 hanno subito un’impennata del 79,5%. Questo dato va letto anche in considerazione della “convivenza continua e forzata” imposta dalle restrizioni sanitarie durante la pandemia.

La soglia alla quale può arrivare il contributo è pari ad un massimo di 400 euro mensili erogabili fino a 12 mesi. Le donne che ne potranno beneficiare sono quelle seguite dai Servizi sociali o dai Centri Antiviolenza riconosciuti dalle Regioni.

Come ottenerlo

Per richiedere il supporto si dovrà produrre un’autocertificazione all’Inps, alla quale dovrà essere allegata la dichiarazione del Servizio sociale di riferimento. La dichiarazione, firmata dal rappresentante legale del Centro Antiviolenza o dal Servizio sociale, indicherà lo stato di bisogno della vittima di violenza. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale si farà carico di verificare la legittimità delle domande.

La natura del sussidio del Reddito di libertà è destinata anche alla garanzia al sostegno formativo scolastico dei figli minori delle vittime. Il RdL è compatibile con altre misure di aiuto economico, come ad esempio il Reddito di cittadinanza.

Foto: picchionews.it

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