Lavoratori stagionali, in arrivo un totale di 1800 euro come bonus

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Dopo essere rimasti esclusi a causa di un vizio amministrativo dai bonus riconosciuti dal dl Cura Italia prima e dal dl Rilancio poi, i lavoratori stagionali saranno presto destinatari dei sussidi. A fare chiarezza è stata il Ministro del Lavoro nunzia Catalfo, che ha parlato dell’ormai imminente arrivo di un bonus da 1800 euro per tutti quei lavoratori che pur essendo sostanzialmente degli stagionali non hanno potuto fare domanda per i bonus di marzo, aprile e maggio, in quanto contrattualizzati come lavoratori a tempo determinato.

Considerati i danni subiti dal settore turistico a causa dell’emergenza Covid-19 e i tanti mesi senza nuove entrate, per gli stagionali dovrebbe essere una boccata d’ossigeno. In questo senso, sarà decisivo l’intervento del Governo diretto a estendere la platea dei beneficiari del reddito con lo scopo di coinvolgere quei lavoratori inizialmente esclusi per un cavillo amministrativo (un contratto che non presenta la dicitura “stagionale” ma figura formalmente come un rapporto di lavoro di tipo subordinato).

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Ci si prepara, dunque, a un decreto ad hoc, che riguarderà camerieri, animatori, addetti alle pulizie, bagnini e altre categorie di lavoratori stagionali esclusi dal bonus 600 euro. Per l’occasione, la Catalfo avrebbe persino interpellato le associazioni dei consulenti del lavoro per valutare una soluzione: alla fine, si è deciso che la strada migliore fosse quella di emanare un nuovo provvedimento con ulteriori requisiti. L’idea sarà quella di prevedere un sussidio totale da 1800 euro, ovvero da 600 euro per ogni mese: si è parlato infatti soltanto di bonus 600 euro e non eventualmente anche dell’aumento a 1000 euro per maggio come previsto per oggi ai lavoratori stagionali.

“Il bonus di 600 euro per i mesi di marzo, aprile e maggio potrà essere richiesto e percepito da quei lavoratori dipendenti a tempo determinato che operano nel settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno lavorato sia nel 2018 sia nel 2019 per almeno trenta giornate”.

 

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