Le regole all’uso gratuito delle bici e monopattini in sharing con l’abbonamento metrebus starebbero cambiando. Per il momento restano le 80 corse mensili, ma si potranno utilizzare solo tre corse al giorno.
Troppi utenti con l’abbonamento
La modifica è frutto della mediazione tra Roma servizi per la mobilità, Lime, Dott e Bird. I tre operatori già nello scorso febbraio avevano dichiarato che il servizio non era poi così sostenibile. L’uso gratuito dei monopattini grazie all’abbonamento metrebus aveva superato le aspettative, troppi abbonati e poco guadagno per i privati che gestiscono il servizio. Circa il 70% delle corse è effettuato infatti proprio dai possessori della metrebus.
L’assessore alla mobilità, Eugenio Patanè, nella riunione di febbraio non aveva accolto la richiesta di rivedere le regole.
Piccole astuzie?
Da quel momento sono aumentate in maniera considerevole le disattivazioni degli account per l’uso dei mezzi in sharing degli utenti dell’abbonamento metrebus. Queste disattivazioni avvengono per vari motivi. Roma servizi per la mobilità ha avviato le verifiche per capire se Lime, Dott e Bird abbiano applicato un principio di correttezza.
Gli utenti dichiarano che seppure hanno “parcheggiato bene” gli viene disattivato il profilo per “parcheggio errato”. Altri lamentano difficoltà ad attivare la promozione.
L’accordo
I gestori hanno vinto l’appalto anche in virtù dell’offerta delle corse gratuite, ma se le cose non fossero cambiate c’era il pericolo di rinuncia al servizio stesso. Così l’accordo raggiunto è che le corse restano 80 al mese ma col limite delle 3 giornaliere. E’ inoltre stata bloccata la sospensione della gratuità.
Altre difficoltà per gli operatori
I gestori dello sharing dovranno poi fare i conti col nuovo Codice stradale che impone l’uso del casco per i monopattini. Dovranno quindi affrontare la spesa della dotazione e trovare la soluzione per la conservazione dei caschi.
Questo sarà l’inizio della fine del servizio sharing per bici e monopattini? Vedremo i prossimi sviluppi quali segnali daranno, ma c’è già chi insinua che tutto ciò serve solo a giustificare il passo indietro su questo tipo di mobilità alternativa ed ecologica.
Foto: hdmotori.it
