Ricordatevi di non dimenticare Tor Pignattara

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Il quartiere di Tor Pignattara, appartenente al V Municipio, è considerato invivibile da chi vi abita, in quanto non c’è un sistema che garantisca la sicurezza e le strade e gli spazi pubblici sono nel degrado più totale. Nel giugno scorso alcuni cittadini si sono riuniti in un ristorante della zona per parlare della situazione di decadimento del quartiere. C’è stata partecipazione cittadina ma non politica: c’era qualcuno di Fdi e pochi pentastellati. Durante la riunione sono stati denotati gli aspetti negativi della periferia romana: accattonaggio molesto, spostamento ingiustificato di aree cassonetti, problemi di assembramento nelle ore serali e notturne, allagamenti nei marciapiedi, presenza di discariche abusive, mancata manutenzione stradale.

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Il sig. Paolo Antonilli, organizzatore dell’incontro e parte attiva contro la lotta al degrado di Tor Pignattara, anche attraverso la creazione di un gruppo WhatsApp in cui sono presenti cittadini, consiglieri di maggioranza e opposizione per parlare dei disagi della zona, raccogliere problemi e ipotetiche soluzioni, afferma che il quartiere versa in uno stato pietoso, abbandonato a se stesso e le istituzioni non fanno nulla. Le poche cose che riescono a fare sono di facciata ma fondamentalmente non si è mai risolto nulla. Durante il mese di luglio Giovanni Boccuzzi, presidente M5S del V Municipio, ha ospitato un gruppo di cittadini che hanno esposto i problemi che affliggono il quartiere, tramite il loro rappresentante Antonilli, il quale ha utilizzato il termine ghetto per parlare del quartiere.

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L’incontro si è svolto regolarmente, i residenti hanno esposto le proprie lamentele riguardo lo stato di decadenza nel quale versa il quartiere da tempo immemore, sporcizia sui marciapiedi, presenza di venditori abusivi, bivacchi, immondizie non raccolte, disturbo della quiete pubblica da soggetti sbandati e anche da proprietari di attività commerciali. Scopo dei cittadini era instaurare un discorso risolutivo, essere accolti e ascoltati dall’amministrazione, e in parte ci sono riusciti. Parallelamente a questi incontri, gli stessi residenti tra giugno e ottobre si sono mossi anche tramite l’invio di esposti al Comune di Roma (sono già al quarto). Un’altra questione in ballo è la ristrutturazione del Mercato Laparelli di Tor Pignattara. Tante le riunioni e numerose le idee proposte per la riconversione dello stesso.

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L’obiettivo è quello di superare l’attuale configurazione della struttura che prevede funzioni di natura commerciale tradizionale. I comparti rilanciati nei vari progetti sono i seguenti: produttivo, con l’accoglienza di artigiani, professionisti e creativi i quali attraverso un co-working potranno fornire i propri servizi; associativo, ospitando presidi associativi che dovranno garantire servizi di pubblica utilità; istituzionale, tramite il posizionamento di presidi istituzionali nel mercato; commerciale integrato, attraverso la creazione di nuovi spazi commerciali legati alla somministrazione di cibi e bevande nei locali che hanno serranda su strada. Quello che aiuterebbe i cittadini sarebbe una semplificazione dell’apparato burocratico, per permettergli di passare più velocemente dall’idea, dai pensieri, dalla potenza all’atto. Quegli atti di cui si fatica vedere la politica promotrice, rimanendo nella viltà di slogan e promesse. Va però chiarito che ci sono stati e ci sono esponenti politici che si spendono a riguardo, ma sono troppo pochi. E questo è troppo poco.


Foto di Kaboompics – Pexels

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