Rifiuta le cure: “Non mi faccio toccare da un Ne**o bastardo, mi attacchi le malattie…”

paziente rifiuta le cure perché il medico è nero

E’ accaduto al Pronto soccorso di Lignano Sabbiadoro (Friuli Venezia Giulia) qualche giorno fa, ad un medico originario del Camerun, il dottor Andi Nganso, che stavolta si deve essere davvero rotto le scatole ed ha sporto denuncia.

Nganso oggi è un medico di 34 anni, è arrivato in Italia quando ne aveva solo 19, ha lavorato e studiato fino a laurearsi in medicina e chirurgia. Ha prestato servizio per anni in Croce rossa e poi ha deciso di dedicarsi alla medicina d’urgenza.
Il medico, come lui stesso ha raccontato, è abituato ad essere vittima di pregiudizi e razzismo, mette da parte le umiliazioni e continua con la sua professione sicuro che in fondo sciocchi ed ignoranza possono essere trascurati. Stavolta però proprio non ce l’ha fatta ad essere superiore, le offese pesanti e gratuite devono averlo ferito sul serio, così ha deciso di denunciare.

Il fatto

Un paziente del Pronto soccorso quando ha capito che il medico che si sarebbe preso cura di lui era il dottor Andi Nganso è sbottato con una serie di epiteti e offese varie a sfondo decisamente razzista. “Negro bastardo schifoso, pezzo di merda. Preferivo due costole rotte in più piuttosto che un negro dottore”. Ha detto il paziente con atteggiamento di disprezzo. “Un negro di merda. Che schifo, mi vien da vomitare. Croce rossa a Lignano, i negri all’arrembaggio. Una laurea da voi costa 500 dollari, pezzente. In inglese? Francese? Parlo cinque lingue. Che schifo. Non toccarmi, che poi mi attacchi malattie”. Così ha proseguito l’uomo infarcendo il suo discorso farneticante di bestemmie varie che per ovvie ragioni non riportiamo.

Un pessimo esempio per chiunque, e a poco valgono le convinzioni nazionalistiche di fronte ad un’ostentazione di razzismo così evidente. Non è chiaro cosa passasse per la testa di quell’individuo ma è raccapricciante pensare che ancora oggi esistano questi preconcetti. La domanda che viene da porsi è se davvero un essere umano dotato di normali capacità cerebrali rinuncerebbe alle cure, se a doversi occupare di lui fosse un uomo di un’altra razza?

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