A tutto cult! – Limp Bizkit, l’ascesa della musica nu-metal

Due concetti agli antipodi, capaci di coesistere e di trainare una società smarrita e insicura verso l’avvento del nuovo millennio, attraverso un genere alternativo ricco di sfaccettature

Nel non troppo lontano 1994, a Jacksonville, Florida, nasceva uno dei più famosi, e al contempo controversi, gruppi musicali nu metal di tutti i tempi. I “Limp Bizkit”, formati da Fred Durst (voce), Wes Borland (chitarra), Sam Rivers (basso), John Otto (batteria) e DJ Lethal (tastiere), rivoluzionarono la scena musicale americana con il loro stile innovativo, irriverente, spesso ai limiti dell’impertinenza.

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Lanciati dai colleghi “Korn”, altra band che caratterizzò la scena nu metal statunitense per oltre un decennio, esordirono nel 1995 con l’album “Three Dollar Bill, Yall$”, ma il successo mainstream giunse con i due dischi successivi, “Significant Other” (1999) e “Chocolate Starfish and the Hot Dog Flavored Water” (2000).

Tematiche affrontate

I testi della band, quasi sempre scritti dal frontman Fred Durst, sono per lo più incentrati sul tema della scorrettezza politica, sulla pesante critica di costume e sulle passioni musicali dello stesso cantante del gruppo.

Non mancano riferimenti alla forte emarginazione sociale vissuta dal vocalist dei Limp Bizkit, così come le atmosfere malinconiche che hanno caratterizzato alcune tra le tracce più famose del gruppo.

 

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Brani come “Creamer (Radio Is Dead)”, “Lonely World”, “Build a Bridge” e “Almost Over”, tutti tratti dall’album del 2002 “Results May Vary”, hanno contribuito ad accrescere la popolarità di una band e di un genere musicale che nel corso degli anni hanno saputo rinnovarsi, grazie ad un sound cupo, ricercato, lontano dalle contaminazioni di stampo “funk” risalenti alla metà degli anni novanta. Eppure, proprio queste ultime permisero ai Limp Bizkit, in prima battuta, di scalare la vetta delle classifiche rock di tutto il mondo. Successi intramontabili sono senz’altro “Take a Look Around” (storica colonna sonora del film “Mission: Impossible II”) “Rollin’”, “My Way” e “Nookie”.

La lungimiranza della band

Il grande merito della band capitanata da Fred Durst è stato tuttavia quello di interpretare, forse meglio di qualunque altro gruppo musicale dell’epoca, i grandi cambiamenti che avevano iniziato ad interessare la scena Alternative Metal degli Stati Uniti, carpendone i punti focali.

La visione della band si è poi tradotta nell’unione di rap e rock, due concetti tanto distanti quanto vicini, capaci di soddisfare le esigenze di una generazione che si preparava, con incertezza e curiosità, ad un immenso salto nel vuoto, riconducibile all’avvento della tecnologia digitale. Ironia, riflessioni esistenziali semplici ma efficaci, esperimenti musicali, talvolta una discreta dose di amarezza lirica; tutti questi elementi hanno reso i Limp Bizkit pionieri assoluti del genere nu metal.

Le controversie

Certo, non sono mancate le controversie; nel corso del Festival “Big Day Out”, svoltosi a Sidney nel 2001, durante l’esibizione del gruppo di Jacksonville, la giovane Jessica Michalik, perse la vita a causa di un attacco cardiaco. Colpa della violenta calca che si creò a seguito degli incitamenti rivolti da Fred Durst alla folla.

La band tornerà ad esibirsi in Australia, dopo ben undici anni, esponendo uno striscione in ricordo della ragazza.

 


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