Ambiente: Gualtieri (Pd) attacca Conte (M5S) che replica, e Mennuni (FdI) puntualizza

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri continua la sua battaglia pro biodigestore da piazzare nella Capitale, e per farlo si rivolge a Giuseppe Conte dicendogli che i romani conoscono il disastro ereditato dalla sindaca Raggi. Gualtieri risponde così alle accuse mosse dell’ex premier, di voler realizzare un “mega-inceneritore” per i rifiuti a Roma “e diffondere fumi inquinanti”.

Le accuse alla Raggi

Il Primo cittadino capitolino scrive su Twitter: “Caro Giuseppe Conte “capisco che sei in campagna elettorale ma tutti i romani conoscono la situazione disastrosa ereditata da Virginia Raggi. Oggi Roma non ha impianti e per questo inquina, consuma suolo, sperpera risorse ed è più difficile da pulire”.

Con queste prime battute Gualtieri fa quello che secondo lui è il punto della città, poi prosegue illustrando il suo progetto.

“Con i nuovi impianti noi ridurremo le emissioni di oltre il 90% e in aggiunta investiremo sulle più innovative tecnologie nella cattura della Co2 per arrivare a un ciclo dei rifiuti a emissioni zero”. E il sindaco prosegue: “elimineremo i camion che oggi portano i rifiuti in discariche e termovalorizzatori d’Italia e di tutta Europa rendendo finalmente indipendente e pulita la citta’. Chiudiamo il ciclo dei rifiuti esattamente come nelle grandi capitali europee. Inoltre, ridurremo l’utilizzo delle discariche dal 30 al 3%, come chiede l’Europa, per spingere l’economia circolare e fermare i cambiamenti climatici.

Chiude il suo messaggio a Conte dicendo: “Se non lo sai, abbiamo presentato un articolato piano rifiuti. Ti invito a studiarlo. Buona lettura”.

Il M5S di Roma Capitale, altro non fosse che per educazione, replica!

“Giuseppe Conte ha messo in luce l’ipocrisia di Gualtieri, che mette firme per il clima ma poi pianifica inceneritori. Messo alle strette, il sindaco di Roma è ricorso alla solita vecchia scusa: la colpa è di Virginia Raggi”.

Bisogna ammettere che questa prima battuta: “E’ colpa della Raggi…” al M5S, il buon Gualtieri l’ha servita su un vassoio d’argento!

La rappresentanza romana del Movimento continua:

“Come al solito, il sindaco dimentica di citare il nostro piano industriale di Ama. Un piano che avrebbe consentito di costruire nuovi impianti per ben 440 milioni di euro. E’ completamente rimasto al palo in questi mesi di annunci e conferenze stampa del Pd. Che fine ha fatto?
Cogliamo anche l’occasione per ricordare come, anziché cercare una strategia basata su più impianti verdi e innovativi, Gualtieri si sia da subito appiattito su un unico enorme inceneritore, che presto dovrà importare rifiuti da altre Regioni per giustificare la sua attività. Tutto a spese dei cittadini, che verranno colpiti in prima persona dalle esalazioni dell’impianto e dalla mole di scarti che produrrà.

La nota conclude dicendo che “Anziché additare i soliti capri espiatori cari al suo partito, Gualtieri faccia un bagno d’umiltà: è ancora in tempo per cestinare il suo piano retrogrado e cambiare rotta”.

La puntualizzazione sul biodigestore arriva poi da Mennuni (FdI)

Con un comunicato, la consigliera di FdI in Assemblea Capitolina, Lavinia Mennuni, definisce il biodigestore come qualcosa che andrebbe a causare un impatto non sostenibile su Casal Selce.

La consigliera scrive: “Appare anacronistico e dannoso imporre un impianto di tali dimensioni solo ad un unico territorio, quando l’orientamento generale in materia, indirizza verso piccoli impianti per fabbisogni locali. Particolarmente ingiusto nei confronti di una popolazione che per decenni ha dovuto subire la discarica di Malagrotta”.

Illustra poi i dettagli delle perplessità su questo progetto

“Il biodigestore così concepito per trattare centomila tonnellate all’anno di immondizia avrebbe su Casal Selce impatto ambientale insostenibile. Sia per la cementificazione estesa che richiederebbe, (su un’area che risulta essere particolarmente a rischio allagamenti, e quindi sconsigliata per costruire), sia per l’incremento delle emissioni inquinanti derivante dal transito quotidiano di camion pesanti. La zona inoltre – continua a precisare la Mennuni – non è servita da infrastrutture viarie adeguate. L’unica via d’accesso è una stretta strada a doppio senso e certamente vi sarebbero continue congestioni del traffico. Considerazioni vanno fatte anche sulla prevenzione incidenti, visto che si vuole ubicare questa struttura industriale che produrrebbe gas metano, in una zona dove ci sono scuole, abitazioni, attività produttive”.

Ci sono poi timori sui possibili illeciti (involontari)

“Resta poi l’interrogativo – conclude la consigliera di FdI – su come e con quali margini possibili di errore, si effettuerebbero i controlli per verificare che tra i rifiuti conferiti non finiscano materiali tossici o non trattabili in un biodigestore.

Insomma la questione che ha fatto cadere il governo Draghi, continua a seminare discordia e veleni e forse la vicenda non è ancora del tutto scontata come alcuni pensano.

Foto: agi.it – wikipedia – radiocolonna.it