Bonus Partite IVA e Cassa Integrazione, cosa cambierà con il decreto di Aprile

In seguito all’esplosione dell’emergenza sanitaria, ora bisogna fare i conti con l’emergenza economica che, in tanti casi, è diventata emergenza sociale. Per quella fascia di lavoratori dipendenti e autonomi, abituati a vivere con entrate fisse per 1200/1300 euro al mese, l’improvvisa privazione dei soldi necessari per vivere è stata traumatica. Molti ordinari sono stati privati degli ordinari incassi e i subordinati dello stipendio di marzo, normalmente percepito tra la fine del mese e gli inizi di aprile. Per oltre tre milioni di soggetti, si è così creato uno stato di indigenza improvvisa.

A questi si aggiungono gli autonomi, che hanno percepito il Bonus 600 euro INPS, ma che hanno accumulate anche una serie di debiti relativi ai costi di gestione nelle ultime settimane. Con il nuovo decreto Aprile, dovrebbe essere introdotto alcune misure necessarie a sostenere il tessuto economico italiano.

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Gli ammortizzatori sociali previsti dal Decreto Cura Italia erano di 9 settimane, terminando il prossimo 30 aprile. I destinatari della norma sono state aziende e dipendenti delle aziende chiuse in seguito al Decreto dell’8 aprile o per le conseguenze della chiusura diffusa, anche se al momento non sono stati erogati le relative integrazioni salariali. Il nuovo Decreto Aprile dovrebbe prevedere altre 9 settimana, coprendo così tutto il mese di maggio.

ll Decreto Aprile prevederà semplificazioni nella procedura per la richiesta della nuova Cassa Integrazione, riducendo al minimo i tempi di erogazione: si potrà procedere aggiornando la domanda già inoltrata. Il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro ha proposto un metodo automatico per la richiesta di proroga della Cassa Integrazione, così da evitare intoppi burocratici.

Nel Decreto Aprile sarà previsto inoltre un Bonus 800 euro valido per aprile e maggio. Anche in questo caso dovrebbe esser previsto un meccanismo automatico di rinnovo i richiesta, evitando così un nuovo afflusso di domande sul sito INPS come avvenuto ad aprile. Inoltre, si continua a parlare anche di Reddito di Emergenza da 400 a 800 euro per le categorie finora rimaste escluse dagli ammortizzatori sociali (colf, badanti, intermittenti, baby sitter).

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A commentare queste misure è stato il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro Rosario De Luca al Corriere della Sera: “È urgente e indispensabile intervenire per sostenere con somme a fondo perduto le aziende, che in questi mesi hanno accumulato molti debiti per costi fissi non pagati a causa delle chiusura – commenta Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro-. Le risposte alle loro esigenze non possono essere solo bonus o finanziamenti bancari, pur se garantiti dallo Stato. Si tratta pur sempre di un ulteriore debito che non risolve il problema delle Pmi. Se si vuole evitare la desertificazione del nostro tessuto produttivo, è necessario che arrivino da fonte comunitaria contribuii a fondo perduto”.