Cassa Integrazione, una situazione ancora da risolvere

Sono tanti gli italiani che stanno ancora aspettando il primo pagamento della cassa integrazione, ossia del primo assegno di marzo che, ad oggi, non è ancora arrivato sul conto corrente.

Nulla da dire per quanto riguarda le 420mila domande pagate, una promessa mantenuta anche se soltanto parzialmente dal presidente dell’INPS Tridico che, a inizio della scorsa settimana, aveva indicato in venerdì 12 giugno la data ultima per il pagamento di tutte le domande di cassa integrazione giacenti.

Tridico, sempre venerdì, ha dichiarato di aver concluso i pagamenti, spiegando quindi che i pagamenti sono arrivati a 419.670 lavoratori, ossia a quanti secondo l’Inps non avevano ancora ricevuto i soldi.

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Da quello che emerge, tuttavia, la realtà sarebbe diversa, viste le tante polemiche di coloro che ancora aspettano di vedere il primo pagamento. La sensazione è che la situazione della cassa integrazione non sia ancora del tutto risolta e sia anzi molto confusa anche a causa dei numeri molto diversi che circolano sui beneficiari non ancora saldati.

Secondo gli ultimi dati pubblicati dal”ente, non tornano 410mila beneficiari all’appello del totale di 830mila lavoratori mancanti al 4 giugno. Che ne è di quella platea di beneficiari? Si tratta di lavoratori che restano tuttora in attesa del bonifico da parte dell’Inps che al momento non avrebbe provveduto perchè probabilmente non in possesso dei dati necessari per il pagamento o di indicazioni incomplete o sbagliate.

A smentire Tridico sarebbe anche un articolo pubblicato da Il Tempo, che ha svelato un documento recante la data del 12 giugno. Secondo il quotidiano, nel documento sarebbe presente una tabella da cui si evince che alla voce “pagamenti complessivi”, comparirebbero poco più di 5.7 milioni di beneficiari della cassa integrazione, di cui ne risultano pagati circa 4.7 milioni. Insomma, all’appello mancherebbero poco più di un milione di lavoratori.

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Intanto, nella seconda giornata degli Stati generali dell’economia, il Presidente del Consiglio Conte ha fatto chiarezza sui prossimi obiettivi: “L’obiettivo del governo è garantire la cassa integrazione a tutti i lavoratori, per tutto il tempo che sarà necessario nella fase di debolezza dell’attività economica”.

Nella pratica, Conte ha promesso ai sindacati l’adozione di un decreto legge che permetterà alle aziende che hanno già esaurito le prime 14 settimane di cassa integrazione, di richiedere da subito le ulteriori 4 settimane approvate dal decreto Rilancio, senza dover più attendere settembre.