Covid19, il virus che cura la terra: la riconquista dei territori

Covid19, il virus che cura la terra: la riconquista dei territori, la flora e la fauna ripopolano l’Italia con avvistamenti straordinari

Covid19. Cos’è un virus? I virus sono microscopici aggregati di materiale biologico che non riescono a sopravvivere senza invadere un essere vivente da cui assorbono il necessario per il loro sostentamento. Notizie tragiche quelle che giungono ogni giorno dal resto del mondo, un virus che sta distruggendo non solo tante vite, ma tante speranze e tanti rapporti.

Conseguenze terribili per l’essere umano ma forse qualcuno ne sta traendo dei vantaggi: il virus che distrugge l’essere umano ma l’antibiotico che cura la Terra dal suo “virus” chiamato uomo.

L’uomo da anni sta cercando una soluzione per ridurre l’inquinamento con le soluzioni più disparate, istituendo anche giornate di sensibilizzazione come quella di mercoledì 22 aprile: un’intera giornata dedicata alla Terra, voluta dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy. Due personalità di rilievo nella politica statunitense che oggi sarebbero  felici di vedere che il satellite artificiale dell’ Esa (Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea) ha rilevato una notevole riduzione della concentrazione di NO2 o biossido di Azoto in gran parte del Nord Italia e in particolar modo nel Catino Padano: si parla di una riduzione di circa 40%. L’uomo, troppo impegnato a salvare più vite possibili, non si preoccupa di riparare e non distruggere la sua casa, ed essa si risana da sola.

I miglioramenti sono visibili anche sul web dove, dalle proprie case, i cittadini di tutta Italia sgranano gli occhi davanti al ripopolamento della Terra: la natura sta lottando e sta riprendendo il pieno possesso del suo territorio.  Solo ieri le immagini dei delfini che giocano nei porti di Cagliari, Reggio Calabria e Trieste, hanno commosso tutti i Siciliani, ma non è l’unico spettacolo della natura. La riduzione del traffico sta salvando a vista d’occhio le api che ripopolano la terra grazie alla comparsa dei fiori selvatici che ricompaiono nelle città di tutto il mondo; è importate ricordare l’importanza di questi insetti: senza di loro l’uomo avrebbe solo quattro anni di vita.

Emblematica la foto delle anatra dentro la Fontana della Barcaccia dei Bernini, situata in Piazza di Spagna a Roma, ma anche Milano viene ripopolata da cigni e lepri. In Abruzzo, con precisione a Pescara, dopo i caprioli, arrivano anche i lupi che esplorano i luoghi lasciati deserti dall’uomo.  Nelle stesse zone pescaresi, numerosi gli avvistamenti di specie di rapaci riapparsi dal nulla, come ad esempio la Poiana di Haris.

L’uomo chiuso in casa per paura del covid19, non prenota viaggi e il turismo ne risente, ma i luoghi di interesse cambiano “utenza”:  le acque dei canali di Venezia, grazie alla sospensione delle attività, sono diventate limpide e molto più pulite, permettendo ai Germani Reali di nuotare nel Canal Grande e nidificano nello snodo più trafficato dai vaporetti. Ma ci sono molti altri gli avvistamenti nei canali tranquilli: cigni, anatre, varietà di pesci pensati scoparsi.

Quest’anno non sarà necessario organizzare eventi di sensibilizzazione in difesa della biodiversità: il 21 aprile, Giornata mondiale della migrazione dei pesci, i fiumi, canali e mari sono ripopolati dai suoi  legittimi proprietari.

Continuano gli avvistamenti straordinari di ogni genere: “ non avevo mai visto le stelle e l’orizzonte da quando studio qui!” . Queste le parole di una siciliana fuorisede a Torino, lei come tanti altri italiani possono affermare che, come Dante Alighieri, «uscimmo a riveder le stelle».

E abbandoneremo le nostre case, sconfiggeremo il virus e ripopoleremo le nostre città, ma non dimentichiamo di rispettare la flora e la fauna, che con tanta fatica è tornata a vivere.