Decreto Rilancio, bonus 600 euro per due mesi. Ecco quando e per chi aumenta a 1000 euro

Il Decreto Rilancio, approvato dopo una lunghissima battaglia all’interno della maggioranza di Governo, sta per essere ufficialmente pubblicato. E tra le tante misure previste, compaiono sia le conferme di alcuni bonus, come quello da 600 euro per stagionali non del turismo, autonomi senza partita Iva, lavoratori dello spettacolo, ma anche aut aumento a 1000 euro per altre categorie.

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Come ha fatto sapere il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, l’indennità per i lavoratori autonomi di 600 euro arriverà immediatamente, appena il decreto andrà in Gazzetta e senza il bisogno di presentare domanda: “tutti coloro che l’hanno già avuta avranno un secondo bonifico da parte dell’Inps”.

Insomma, per chi ha ottenuto il Bonus per la mensilità di marzo, avrà automaticamente anche quello per aprile e verrà accreditato nei prossimi giorni: bisognerà soltanto attendere che il documento del nuovo Decreto diventi ufficiale.

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L’aumento del Bonus da 600 a 1000 euro riguarda il mese di maggio e verrà accreditato non prima di giugno ed è rivolto ai liberi professionisti che non godono di pensione iscritti alla gestione separata INPS e non iscritti ad altre casse previdenziali obbligatorie. Si legge sul Corriere: “La condizione per ottenere l’indennità però prevede che la riduzione del reddito nel secondo bimestre del 2020 sia non inferiore al 33%, rispetto a, medesimo periodo del 2019. La domanda sarà un’autocertificazione che verrà poi verificata dall’Agenzia delle entrate. Questo rischia di rallentare il procedimento e, dunque, di protrarre in avanti la data dell’accredito perché l’Inps pagherà solo dopo che l’Agenzia avrà confermato la validità della domanda.”

Il Bonus di aprile e maggio sarà diretto anche a Co.co.co iscritti alla gestione separata che hanno perso il lavoro alla data di entrata in vigore del decreto, agli stagionali che non lavorano nel settore turistico e negli stabilimenti termali e che hanno perso involontariamente il lavoro tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020, agli intermittenti che abbiano lavorato per almeno 30 giornate tra gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020, lavoratori in somministrazione che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020.

Bonus previsti anche per autonomi privi di partita IVA non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie che tra gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali e non abbiano contratti in essere al 23 febbraio. Stessa cosa per gli incaricati di vendite a domicilio con reddito 2019 superiore a 5 mila euro e titolari di partita Iva attiva.

Nel nuovo decreto saranno compresi anche coloro che erano stati esclusi dal Cura Italia in quanto iscritti al fondo pensione lavoratori dello spettacolo che hanno totalizzato meno di 30 contributi giornalieri versati. Per avere il bonus, bastano dunque 7 contributi giornalieri versati con reddito non superare ai 35mila euro, ma non si deve essere pensionati o avere un contratto di lavoro dipendente.

Il Ministro Gualtieri ha affermato che il decreto “aiuta il Paese, le famiglie e le imprese ad affrontare questa crisi ma pone anche le basi per la ripartenza: diamo – ha detto – un sostegno a tutti i lavoratori e a tutte le imprese. Li aiutiamo a reggere in un momento così difficile non solo con la liquidità, con i prestiti garantiti, ma anche con trasferimenti a fondo perduto, sostegni molto importanti per la ricapitalizzazione delle imprese, con delle riduzioni fiscali e anche con delle risorse importanti per far ripartire il sistema economico: ci sono molti miliardi per rendere utilizzabile da tutti i condomini italiani l’eco-bonus e il sisma-sisma-bonus”