Domani sciopero treni regionali. Previsti disagi a Roma e nel Lazio

I sindacati di base hanno indetto per domani, lunedì 12 febbraio, una mobilitazione di otto ore (dalle 9:00 alle 17:00) che interesserà il personale a bordo dei convogli e i turnisti.

Lo sciopero indetto da USB, CUB e SGB

L’unione dei sindacati di base chiama allo sciopero i dipendenti del Gruppo FSI Spa, pax e Cargo coinvolgendo anche i manutentori RFI. Questi ultimi saranno protagonisti di un presidio sotto la sede del Gruppo, a piazza della Croce Rossa a partire dalle ore 11. La natura della mobilitazione è nazionale e quindi potrebbero esserci disagi sulle linee regionali laziali gestite da Ferrovie, per tutta la giornata.

I sindacati hanno giudicato l’accordo del 10 gennaio scorso, come “un colpo di spugna al quadro storico del disagio lavorativo del settore manutenzione infrastrutture di RFI”.

I lavoratori reclamano “un adeguato rinnovo contrattuale nazionale. Dal 1 agosto 2023, ogni mese, sindacati firmatari e azienda si incontrano per discutere del rinnovo del CCNL. In 7 mesi, in Trenitalia, si è arrivati solo all’accordo che getta le basi per l’abolizione della pausa refezione, in cambio di un aumento del valore del ticket”.

Un accordo firmato senza contributo dei lavoratori

I sindacati hanno precisato inoltre che “l’accordo del 10 gennaio 2024 è stato firmato senza alcun mandato da parte dei lavoratori. Senza alcuna operazione di validazione di quanto sottoscritto, come previsto invece dall’attuale normativa. Mentre nelle trattative contrattuali non c’è stata alcuna assemblea né piattaforma votata dai lavoratori. Questi fatti sono resi ancora più eclatanti dal fatto che le RSU ormai da tre anni sono scadute”.

Cosa chiedono i sindacati

CUB, SGB e USB Attività Ferroviarie, insieme ai gruppi di ferrovieri autorganizzati (PdM-B e RFI) hanno indetto uno sciopero congiunto sulle richieste della base. “Le richieste sono contenute anche nella piattaforma di rivendicazioni contrattuali e contro l’accordo del 10 gennaio”. L’elenco ccomprende: aumenti del 18% sul minimo contrattuale. 50% sul Salario Professionale. Aumento da 7 a 14 degli scatti di anzianità. Aumento di tutte le competenze ferme al 2003. Lavoro massimo settimanale di 36h. Inserimento nella categoria del lavoro usurante per Macchinisti, Capitreno e Personale Manutenzione.

Chiesto inoltre “l’annullamento dell’accordo di settore del 10 gennaio 2024 e il contrasto immediato a ogni ricaduta territoriale dei suoi contenuti. Infine si vuole arrivare alla reale consultazione dei lavoratori interessati.

Foto: lacnews24.it