Eccellenze di quartiere: “Torpignattara, in ricordo di Giancarlo Maiello”

Tor Pignattara, Catacombe dei SS. Marcellino e Pietro

Giancarlo Maiello, è venuto a mancare a soli 73 anni all’affetto della famiglia e degli amici. Ora riposa nella pace del Signore.

Tutti lo ricordano con grande affetto e nella pagina facebook “Catacombe Ssmarcellinoepietro“, in un post del 27 dicembre, amici e volontari lo descrivono come un “preziosissimo conoscitore e memoria storica del sito“. Le Catacombe dei SS. Marcellino e Pietro furono scavate tra il III e il V secolo d.C. arrivando fino ad estendersi per 18 mila metri quadri e per 16 metri di profondità. All’interno del possedimento imperiale ad duas lauros, tra il 315 e il 325 d.C., l’imperatore Costantino realizzò per sua madre, quello che oggi chiamiamo il Mausoleo di Sant’Elena. Queste Catacombe rappresentano una testimonianza preziosissima della Roma Cristiana Sotterranea.

Pur avendo un valore inestimabile, furono però poco considerate per molti anni, e lasciate in questo stato di abbandono che perdurò fin quando finalmente se ne prese carico la Pontificia, adoperandosi per la sua valorizzazione a livello archeologico, turistico e di testimonianza della fede cristiana. Giancarlo, fin da giovanissimo, come altri giovani di zona, vive questa presenza archeologica, ed impara ad amarla giorno dopo giorno. A quel tempo, raccontava Giancarlo ai figli ed alla moglie, le Catacombe erano accessibili senza alcuna sicurezza, e così lui ed altri amici, si avventuravano in questo labirinto infinito, e non erano poi così rari i casi in cui si dovette intervenire per andare a riprendere qualcuno che si era perso. Amava tantissimo l’archeologia, la storia romana, e la storia sacra, e con il suo impegno costante, Giancarlo, ha contribuito in maniera volontaria a quest’opera di scoperta, valorizzazione, e riqualificazione del sito archeologico.

In particolare dall’aprile del 2014, quando furono finalmente restituite al pubblico, inaugurando la loro apertura dopo un’opera di restauro degli ambienti finanziata dalla Repubblica dell’Azerbaigian. La località “ad duas lauros” – ai due allori- si estendeva in corrispondenza della Via Casilina, civico 641. Anticamente la via Casilina veniva chiamata via Labicana, ed il civico 641 era nei pressi del terzo miglio dell’antica via. Vi erano arbusti di alloro, essenza arborea tradizionalmente presente presso le dimore dell’imperatore.

Questa infatti fu anche una residenza dell’Imperatore Costantino. L’eredità della tradizione arborea era riuscita a sopravvivere fino ai giorni nostri, tanto che erano presenti due alberi di lauro in fondo al campetto, davanti alla torre, ma a seguito di alcuni lavori di restauro, purtroppo furono rimossi. Questo fece molto scalpore, perché erano molto belli e si diceva fossero centenari. Giancarlo, ascoltò quello che tutti desideravano e si adoperò per ripiantare altri due alberi di alloro, che furono posti vicino alla fontanella. Ancora oggi la chiesa si chiama, Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro ad Duas Lauros.

Anche i suoi figli, Mauro e Chiara, sono stati sempre molto legati a questo posto, e facevano parte degli scout. Sua moglie Nadia è stata sempre molto attiva nelle varie attività della parrocchia e nella segreteria, oltre ad essere una catechista.

Suo figlio maggiore Mauro fece parte di uno degli ultimi gruppi scout, prima che fosse restaurato, a poter utilizzare il presidio che si trovava proprio dentro al Mausoleo.

Giancarlo conosceva benissimo la storia delle catacombe dell’imperatore Costantino e del Mausoleo di Sant’Elena, ed aveva un buon senso dell’orientamento. Riusciva a memorizzare il percorso avendo una sicurezza innata dettata sia dall’esperienza che da quanto aveva studiato.

Conoscendo bene il percorso delle catacombe, lo aveva insegnato ad altri volontari, che ancora oggi scendono. Alcune guide esterne quando accompagnavano i gruppi nelle catacombe, chiedevano volentieri la sua presenza.

Giancarlo fu anche uno dei quattro componenti dell’Associazione dei Santi Marcellino e Pietro, tra cui sua moglie Nadia Colanicchia, che insieme a Padre Rogerio, andarono a prendere le reliquie dei Santi a Selingenstadt, in Germania.

n.d.r : ” Abbiamo voluto ricordare Giancarlo Maiello per la sua passione ed impegno per questo importante sito archeologico, per l’importanza della sua attività nella comunità del quartiere di Torpignattara e nella vita della parrocchia. Con affetto e stima a Giancarlo, alla sua famiglia ed ai suoi amici da tutta la Redazione. “