A voler stare ad ascoltare alcuni, l’italia è in ripresa e le cose vanno meglio, i salari “reggono la botta” della crisi e dell’inflazione e addirittura i livelli occupazionali crescono in maniera esponenziale. In questa Isola felice, c’è invece chi sostiene che tutto stia peggiorando e che le famiglie non ce la fanno a “correre dietro” ai rincari di tutto. Dalla benzina alla bolletta, dai generi alimentari ai servizi. Due scuole di pensiero figlie dello stesso Paese, eppure antitetiche tra loro al punto che viene da interrogarsi realmente su quale sia la più aderente alla realtà.
Il Codacons
Una delle possibili risposte a questo interrogativo la dà il Codacons.
Per quello che riguarda l’anno in corso, i rilevamenti relativi al secondo trimestre indicano che il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,1% se confrontato col primo trimestre. Poca cosa, ma pur sempre un valore negativo. I consumi invece segnerebbero un +0,2%.
Il “risparmio”, che già da molti mesi si attesta sotto i livelli di prima della pandemia, risulta essere al 6,3%, quindi in calo di 0,4 punti percentuali, sempre rispetto al trimestre precedente.
Questi dati sono i risultati dello studio dell’Istat che precisa che a fronte di una staticità dei prezzi il potere d’acquisto dei salari è diminuito.
L’effetto tsunami
L’indebolimento del potere d’acquisto (dati diffusi dall’Istat), secondo il Codacons provoca l’effetto tsunami, determinato dal caro prezzi. Nel 2022 c’è stata una flessione dell’1,6% del potere d’acquisto, spiega ancora l’associazione, malgrado il reddito sia salito del 5,5%.
Le ragioni di questo sono spiegate dal fatto che nello stesso periodo del rialzo del reddito, i prezzi al dettaglio sono fortemente rincarati, con un’inflazione che lo scorso anno è stata in media dell’8,1%.
La spesa per consumi registra una crescita del 12,6% rispetto all’anno precedente. Un dato influenzato dall’effetto pandemia e dalle restrizioni sanitarie in vigore nel 2021. Per sostenere i consumi – rimarca il Codacons, – gli italiani hanno attinto ai risparmi, con la propensione al risparmio delle famiglie che passa al 13,8% del 2021 all’8,0% del 2022.
Foto: salepepesicurezza.it