INPS, Bonus 2021: come richiederli e requisiti

La nuova ondata del Covid 19 sta mettendo a dura prova cittadini ed aziende. Per cercare di dare una mano sono pronti, come riporta trendonline.com, i bonus Inps. Un aiuto diretto per tutte quelle aziende che non chiedono la cassa integrazione. Proviamo, in questo articolo, a spiegare chi ne può usufruire, quali siano le condizioni per beneficiarne e soprattutto entro quando è necessario effettuare la richiesta.

Il Decreto Agosto ha provveduto ad attivare tutta una serie si incentivi a favore dei datori di lavoro, che hanno intenzione di assumere dei dipendenti a tempo indeterminato. Sono dei veri e propri bonus Inps, rivolti principalmente alle aziende che operano nelle zone svantaggiate. Un ulteriore bonus Inps è previto per quelle aziende che decidano di rinunciare alle integrazioni salariali: in questo caso la misura è un vero e proprio esonero contributivo.

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Bonus Inps: come funzionano!
La forza dei nuovi bonus Inps è quella di agire direttamente sui contributi. Si andranno ad aggiungere agli sgravi contributivi che sono già operativi ed hanno lo scopo di fornire un supporto economico alle aziende, che devono affrontare le difficoltà innescate dall’attuale crisi economica. Contemporaneamente a questo, hanno lo scopo di incentivare l’occupazione. I bonus Inps, che hanno lo scopo di ridure il costo della contribuzione previdenziale, sono rivolti a quelle aziende che hanno intenzione di assumere dei dipendenti in pianta stabile – quindi con contratti a tempo indeterminato – ma anche per le assunzioni già in essere. Un particolare sgravio, infatti, a breve sarà disponibile per quelle aziende che hanno la propria sede sociale ed operativa nelle zone svantagiate del Sud, indipendentemente che decidano di effettuare nuove assunzioni. Un secondo round di bonus Inps sarà destinato a quelle aziende che decidono di non ricorrere alla cassa integrazione.

Partiamo proprio ad analizzare quest’ultima misura. Ossia la disposizione rivolta a quelle imprese che hanno deciso di non ricorrere alla cassa integrazione Covid. I bonus Inps sono rivolti:

alle imprese del settore privato – quindi sono esclusi gli enti pubblici -, fatta eccezione per le aziende del settore agricolo;
alle imprese che abbiano rinunciato ai trattamenti di integrazione salariale Covid, che erano stati previsti dal Decreto Agosto;
alle imprese che abbiano utilizzato la cassa integrazione Covid nei mesi di maggio e giugno 2020, così come era previsto dal Decreto Cura Italia. Sono escluse le aziende che abbiano richiesto periodi di integrazione salariale, anche parziale, dopo il 12 luglio 2020.
In questo caso il bonus Inps è così strutturato:

esonero sino ad un massimo di quattro mesi dal versamento dei contributi previdenziali a carico dell’azienda;
possibilità di fruirne fino al 31 dicembre 2020, per un numero di ore pari al doppio di quelle usufruire per cassa integrazione nei mesi di maggio e giugno 2020;
i contributi all’Inail dovranno comunque essere versati.

Bonus Inps: i chiarimenti dell’istituto di previdenza
L’Inps ha provveduto a fare alcuni chiarimenti. L’esonero dal versamento dei contributi è pari, al massimo, alla contribuzione che dovrebbe essere a carico del datore di lavoro non versata: corrisponde al doppio delle ore di integrazione salariale che sarebbero state fruite nel corso dei mesi di maggio e giugno 2020. Vengono esclusi, completamente, il calcolo dei premi Inail e nulla cambia per quanto riguarda l’aliquota per il computo delle prestazione previdenziali.

L’esonero dal versamento dei contributi non viene condizionato dal numeri dei dipendenti per i quali si è fatta richiesta e si è ottenuto il trattamento di integrazione salariale. I contributi non versati a maggio e a giugno costituiscono, al massimo, il parametro sul quale fare riferimento per indivifuare il credito da elargire all’azienda. L’importo che si otterrà, in questo modo, dovrà poi essere riparametrato e applicato per un periodo massimo di quattro mesi, ma comunque vada non potrà superare – per ogni singola mensilità – il valore massimo dei contributi che si sarebbero dovuti versare.

Assunzioni a tempo indeterminato!
Il bonus Inps ha lo scopo di incentivare la creazione di posti di lavoro stabili e sicuri. In questo caso l’incentivo arriverà alle aziende che hanno deciso o decideranno di assumere del personale a tempo indeterminato nel periodo compreso tra il 14 agosto ed il 31 dicembre 2020. Dall’incentivo sono esclude le assunzioni di lavoratori agricoli, di quelli domestici e dei contratti di apprendistato.

Il bonus Inps ha le seguenti caratteristiche:

dura sei mesi;
non copre i premi Inail;
non piò superare l’importo di 8.060 euro su base annua;
non viene riconosciuto nel caso in cui il rapporto di lavoro a tempo indeterminato sia iniziato nei sei mesi precedenti la richiesta;
è fruibile nel caso in cui si trasformi il rapporto di lavoro in tempo indeterminato, purché la decorrenza sia compresa nel periodo 15 agosto – 31 dicembre 2020.