Monterotondo; “I Cappuccini’ tra ieri ed oggi”

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Ogni città ha degli angoli, addirittura anche dei quartieri che hanno una fisionomia che le differenzia dal carattere tipico dell’abitato cittadino, a volte passeggiando in questi siti si ha l’impressione di vivere in un ‘altrove’, che ci proietta in una dimensione dove i nostri pensieri sono sospesi e nasce il desiderio di compenetrarsi in una realtà nuova che ci invita ad esplorarla.

A Monterotondo una simile realtà possiamo incontrarla al rione Cappuccini, che la gente di qua chiama familiarmente ‘I Cappuccini’ o ai ’Cappuccini’. Diversi sono i modi per potervici andare, ma per chi vive nel centro storico la via più breve è quella di percorrere il viale Bruno Buozzi, poi arrivati all’Arco di Fausto Cecconi è possibile prendere due direttrici, o proseguire per il viale Fausto Cecconi ed arrivare al Convento dei Padri Cappuccini o addentrarsi per la contigua via San Matteo che poi si snoda in una direttrice a destra divenendo l’arteria principale sulla quale è situato la gran parte dell’abitato.

Superato il Convento dei Padri Cappuccini ci si dirige nella zona denominata dei ‘Frati Crociferi’, dall’omonima via che la interseca, questa è una zona residenziale di relativa recente costituzione, questa via poi si ricollega alla san Matteo in uscita dall’abitato, che si inoltra poi verso l’aperta campagna verso la zona della Torraccia, così chiamata perché caratterizzata dai ruderi di una vecchia torre. zona occupata da vigneti dove ancora c’è una fiorente tradizione contadina.

Il quartiere dei Cappuccini è un rione a vocazione residenziale, dalle vie principali si dipanano tanti piccoli viali, caratterizzati da condomini e villette, il silenzio e la quiete fanno dimenticare a chi vi si reca per una passeggiata il caos della cittadina; infatti, Monterotondo pur essendo una piccola città sta incominciando ad assumere le caratteristiche urbane simili ad altri centri più grandi.

Il nome del quartiere è dovuto all’antica presenza dei frati Cappuccini, Il complesso, situato sulla sommità di una collina, è formato attualmente dalla chiesa dal chiostro e dal convento. Il Comune e la gente di Monterotondo hanno sempre seguito con molta partecipazione le vicende di questo luogo: ne hanno completata la costruzione, curato i restauri, favorito la permanenza dei cappuccini nel convento.

È da ricordare che la storia del Convento dei frati Minori si intreccia alle vicende dei garibaldini in zona: Garibaldi fece del convento il suo punto di riferimento sia nel 1849 sia nel 1867, a quest’ultima data risale la scheggiatura del portale della chiesa, provocata da una palla di cannone sparata dai papalini contro i garibaldini accampati in convento.

Molto bella è anche la scultura di San Francesco realizzata in marmo, oggi visitabile nel giardino.

È notevole anche da segnalare la visita della ‘meridiana’ che si trova nella sagrestia della chiesa: nella volta del piccolo locale sono dipinti i segni zodiacali e le vedute di Monterotondo, nonché i segni relativi alle ore del giorno, poi tramite uno specchietto collocato sapientemente sulla finestra un raggio di sole viene proiettato sulla volta indicando l’ora giusta.

Bisogna anche ricordare che la storia del Convento si intreccia alle vicende dei garibaldini in zona: Garibaldi fece del convento il suo punto di riferimento sia nel 1849 sia nel 1867, a questa data risale la scheggiatura del portale della chiesa, provocata da una palla di cannone sparata dai papalini contro i garibaldini accampati nel convento. Molto bella è anche la scultura in marmo raffigurante S. Francesco, ubicata nel giardino.

Durante la Seconda guerra mondiale fu un quartiere delle truppe italiane e tedesche.

Nel secondo dopoguerra fu sede di colonie estive elioterapiche ed altre attività sociali per la gioventù.

Dal 1948 al 2002 ha ospitato alcuni uffici della Polizia di stato. È da menzionare anche come il boschetto del convento ospita ogni anno i festeggiamenti in onore di S. Francesco, diverse attività vi vengono svolte tra cui anche un concorso canoro.

La Commissione Archeologica Pontificia da molti anni ha rilevato l’ubicazione delle catacombe paleocristiane di San Restituta sotto il convento dei cappuccini e sotto la villa di Fausto Cecconi, ma queste catacombe non sono state ancora aperte al pubblico.

Il Comitato del Quartiere Cappuccini e di San Matteo ha sempre avuto il culto del verde pubblico dando un grande impulso per mettere in risalto e far conoscere le risorse turistiche e ambientali del quartiere curando la manutenzione dei due piccoli parchi ‘ del Bruco’ e ‘Calipari’.

Nel periodo natalizio il Comitato di Quartiere Cappuccini ha sempre realizzato un suo presepe che ha collocato in passeggiata in prossimità dell’arco di Fausto Cecconi, e viene ancora ricordato l’evento del Natale 2011 col suo presepe ospitato sotto la tettoia del Centro Commerciale di Monterotondo, che è stata anche l’occasione per realizzare un vasto programma di intrattenimento.