Piglio, Non c’è turismo, si continua a “navigare a vista”

Il turismo in tutte le sue sfaccettature rappresenta per un Comune come Piglio, la chiave di volta del processo di promozione territoriale, capace di innescare meccanismi preziosissimi per la nascita di una consapevolezza collettiva, basilare per la tutela, valorizzazione e promozione della ricchezza di un territorio.  Piglio è una realtà ricca di grandi potenzialità per un turismo enogastronomico, culturale, religioso, sportivo, ambientale.

Pertanto: perché, non ci sono investimenti progettuali, su questo grande patrimonio, che avrebbero inevitabili riflessi positivi per tutto il paese?

La risposta è inserita in un’altra domanda:

perché i Comuni limitrofi a Piglio riescono  a potenziare ed investire su tutte le forme di turismo e Piglio no?

L’incapacità di creare turismo a Piglio, è un’altra qualità dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Mario Felli, è triste notare la carenza di idee e progettualità del consigliere delegato al turismo  Matteo Celletti (nella foto con il Sindaco Felli), che come gli altri amministratori delegati, non ha brillato in questa consiliatura.

Ogni amministrazione comunale  nell’arco del suo mandato si pone nel rispetto del programma amministrativo  degli obiettivi, e per raggiungerli  delinea  una pianificazione strategica, perché è impossibile valorizzare senza pianificare!

Quando si parla di valorizzazione e promozione  del territorio, principalmente sono promotori dello sviluppo turistico territoriale gli enti locali.

È chiaro che a Piglio non esiste alcuna pianificazione, ma si continua a “navigare a vista”, contribuendo a far inabissare questo paese.

Di solito in ogni paese, nella promozione territoriale, l’Amministrazione è affiancata dalla locale Pro–Loco, teoricamente sembra che a Piglio esista, e allora perché la stessa non si adopera nel dar vita ad iniziative? Anche se non in linea con l’Amministrazione Comunale, non può rinnegare la sua funzione di promozione territoriale, che è alla base della sua natura, ed allo stesso tempo perché il consigliere delegato al turismo non la coinvolge?

È risaputo che nel periodo estivo, vi è il maggior afflusso turistico, purtroppo  il programma dell’estate pigliese è sempre più triste, e non ha alcuna funzione attrattiva, tanto che gli stessi cittadini di Piglio, passano le serate nei paesi limitrofi con eventi coinvolgenti; anche nel periodo natalizio la delusione è stata totale, non solo le iniziative sono state sporadiche, ma nemmeno è stato stampato un volantino, un manifesto per pubblicizzarle: è così che si vuole fare turismo a Piglio?  Il turismo trova un perfetto connubio con tante altre dinamiche, ad esempio l’enogastronomia, le iniziative da creare con l’eccellenza pigliese ossia il Vino Cesanese, sono innumerevoli, eppure anche qui il fallimento è totale.

La “grande macchina” della Strada del Cesanese, segue percorsi  in cui Piglio è escluso, è promotrice di manifestazioni in altri paesi, ma non a Piglio dove  ha una sede concessa dal Comune. Ma per il Sindaco, e per il delegato al Turismo, è tutto normale!

In più occasioni il Sindaco si è compiaciuto, che sul territorio pigliese, il Santo Padre Giovanni Paolo II fosse venuto in varie occasioni sui prati di San Biagio, dove è stata eretta una statua a grandezza naturale ed un percorso contemplativo di Via Crucis (realizzati entrambi  dall’Amministrazione Cittadini), eppure basta vedere lo stato in cui versano le due gigantografie poste in due strategici accessi al paese, (posizionati circa 12 anni fa sempre dall’Amministrazione Cittadini), per vedere quanto interesse ci sia per questo luogo, che potrebbe rappresentare un’attrattiva per il turismo religioso. Magari il consigliere delegato al turismo ancora non l’ha notato!

Se pensiamo poi al connubio sport-turismo sul territorio,  pensiamo a Trevi Nel Lazio che accoglie i ritiri di squadre di calcio di serie A e B e di pallavolo, a Filettino con i campionati nazionali di snowboard, ad Acuto con i campionati regionali di ginnastica ritmica, a Serrone con il parapendio, mentre  Piglio logisticamente collocato al centro tra questi paesi, non ha alcuna attrattiva sportiva.

Dell’unica struttura sportiva  esistente “G.Fraiegari” si parlava da tempo che doveva tornare tra le proprietà del Comune e invece nulla. Forse anche questo è sfuggito al consigliere al turismo che ha tra l’altro anche la delega allo sport. In mancanza di concretezza, la delega allo sport non ha senso a Piglio, così come quella all’agricoltura, come quella al commercio, alla viabilità, alle politiche giovanili, così come quella alla comunicazione.

Quest’ultima  è tenuta dal Sindaco, che non dice nulla, che non comunica alla cittadinanza, che impone agli stessi consiglieri ed Assessori di non parlare, di non replicare, forse perché è difficile replicare alla realtà dei fatti che è sotto gli occhi di tutti. Comunque l’invito ad esternare il loro pensiero, ed una replica rimane aperto.