Quella strana esercitazione in Cina prima della Pandemia

Molte sono le tesi complottistiche che stanno girando in questo periodo, sulla diffusione del coronavirus, La maggior parte sono bufale, ma la notizia che andremo a riportare è stata pubblicata il 20 febbraio da Tgcom24,  prima che l’epidemia esplodesse in Italia.

Una delle tesi complottistiche più in voga in questo momento, è che il virus sia stato prodotto in laboratorio a Whuan e poi  rilasciato dagli americani, intenzionati a distruggere l’economia cinese e italiana, proprio per il fatto che l’Italia e la Cina hanno stretto un importante accordo commerciale per la “via della seta”;  allo stesso modo ha dato a pensare il fatto, che dopo Italia e Cina i paesi più contagiati siano Iran e Corea che sono nemici storici degli USA, così come il fatto che il virus si sia sviluppato in Italia del nord,  colpendo duramente la Lombardia, motore industriale  ed economico della nazione.

Un’altra ipotesi, a supporto di questa tesi, l’arrivo di 30000 soldati americani per un’esercitazione, che è vero era programmata da tempo, ma sarebbe stata eseguita senza protezioni per il coronavirus ai militari,  andando a rafforzare la tesi complottistica che i soldati siano stati vaccinati e che il loro scopo sia quello di contenere un eventuale guerra civile in Europa.

Tornando all’articolo di Tgcom24, pubblicato febbraio,  esso  riportava di una strana esercitazione fatta dall’esercito cinese tenutasi a settembre 2019, proprio a Wuhan, atta a scongiurare un attacco batteriologico chiamato proprio “coronavirus”; il 18 settembre, le autorità militari, avrebbero anche approntato un piano d’emergenza per l’aeroporto di Tianhe, ad Wuhan,  nel caso fosse sopraggiunto un passeggero infetto.

Come fa notare, giustamente, Tgcom24, perché assegnare alla esercitazione proprio il nome coronavirus (che include una vasta gamma di virus di recente scoperta), che poi casualmente si è realmente verificato a Wuhan?

Poi sempre secondo la testata Tgcom24, vi sarebbe una mail spedita il 2 gennaio, a ridosso dell’esplosione dell’epidemia, che fu inviata dall’Istituto di virologia di Wuhan al personale dei suoi dipartimenti.

Il contenuto della mail era il seguente:

“Il comitato sanitario nazionale richiede esplicitamente che tutti i dati sperimentali dei test, i risultati e le conclusioni relative a questo virus non siano pubblicati su mezzi di comunicazione autonomi. Non devono essere divulgati ai media, compresi quelli ufficiali e le organizzazioni con cui collaborano. Si chiede di rispettare rigorosamente quanto richiesto”

In parole povere,  si richiedeva di mantenere la rigorosa segretezza su quanto compiuto.

Non possiamo sapere con certezza se questi fatti corrispondono al vero, ma una cosa è certa, c’è molto che dà a pensare.

 

Francesco Digiorgio

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