Scuola a Roma, studenti e professori uniti nella protesta

Oggi a Roma si apre un’altra settimana di proteste e manifestazioni contro il piano trasporti, i doppi turni e a favore di una scuola sicura. Dopo decine di lettere in supporto dei ragazzi, anche i docenti ora si mobilitano. Quelli del liceo scientifico e delle scienze umane Teresa Gullace, quartiere Don Bosco, sono “d’accordo coi giovani nell’evidenziare le criticità della doppia turnazione”. Tanto che, scrivono in una lettera “intendiamo esplicitare il nostro dissenso attraverso uno sciopero bianco. Le attività didattiche ordinarie sono sospese per approfondire tematiche legate, nell’ambito dell’educazione civica, al diritto all’istruzione. Iniziative analoghe – annunciano – potranno essere intraprese anche nel corso delle settimane successive”.

Intanto gli studenti del liceo, dalle 8.30, si riuniscono per un flash-mob, “che verte – spiega il rappresentante d’istituto, Damiano Baldassarri – sul rientro in sicurezza e sulla rivendicazione dell’autonomia scolastica, in particolare nella formulazione di un orario che possa soddisfare le esigenze della scuola secondo i suoi spazi”. Dalle 8, invece, gli studenti del Visconti saranno in piazza del Collegio Romano, davanti all’istituto, per poi spostarsi in Campidoglio: “Siamo in sciopero per un trasporto locale realmente pubblico ed efficiente”, spiegano i ragazzi, che chiedono anche chiarimenti sull’esame di maturità e chiariscono che “non protestano contro il ritorno in presenza, né contro la gestione del rientro da parte del liceo”, ma contro le istituzioni Comune e Regione “i mezzi sono sempre sovraffollati e il servizio non è stato potenziato”. Alla protesta si aggiungeranno “anche delegazioni di studenti da molti altri istituti superiori romani”, aggiungono dal Visconti.

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Sotto al Ministero, oggi pomeriggio, protesteranno anche Priorità alla Scuola, Flc Cgil, Uil, Cnpf, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo che chiedono alle istituzioni di ripensare insieme la didattica, partendo dall’eliminazione delle classi pollaio. E si guarda già alla data del 29 gennaio, venerdì, che coincide con lo sciopero proclamato da S. i. Cobas e da Slai Cobas. A scendere in piazza saranno anche studenti e famiglie e, aggiungono i docenti del Gullace, “auspichiamo che questa sia l’occasione per riavviare un’azione comune che coinvolga docenti, personale Ata, studenti e famiglie per mettere finalmente la scuola al centro della politica”, chiedendo “l’eliminazione delle classi pollaio, investimenti nell’edilizia scolastica, potenziamento degli organici della scuola, possibilità che siano i singoli istituti a determinare il ricorso alla dad”. E dopo l’azione del Kant, non è escluso che altre scuole possano essere occupate.


Foto di Kaboompics – Pexels

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