Stadio della Roma, accuse di Diaco e Rosati all’assessore Veloccia

Il vicepresidente in commissione ambiente di Roma Capitale, Daniele Diaco e il capogruppo M5S in IV Municipio, Stefano Rosati, rilasciano una nota congiunta. Il tema è quello “caldo” dello Stadio della Roma che da mesi non cessa di alimentare polemiche.

L’accusa all’assessore

“L’intervista rilasciata nei giorni scorsi dall’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, evidenzia come non si parli mai chiaro ai cittadini. Le sue affermazioni non sono corrette: lo Stadio della As Roma a Pietralata prevede, al contrario di quanto affermato, attività di ristorazione e negozi per circa 30mila mq”. Così Diaco e Rosati scrivono nella nota.

L’ultima variante del Prg relativa al Comprensorio Direzionale di Pietralata, approvata nel 2012 – prosegue la nota – non contemplava la totale cementificazione dell’area, bensì una maggior tutela dell’ambiente grazie alla salvaguardia ‘dell’ambito compreso tra la Stazione Tiburtina e il Centro Direzionale di Pietralata, caratterizzato da un’ampia area destinata a verde pubblico con una estensione di circa 21 ettari’ di cui 14 per il Parco di Monti Tiburtini e 7 per il parco FS, ad oggi inserito nel progetto Stadio come ‘area di sedime della struttura sportiva’ con un evidente maggior consumo di suolo”.

Le considerazioni

Nella nota si legge: “Veloccia forse ha sottovalutato il fatto che i cittadini sono informati sull’area e non sono più disposti ad ascoltare informazioni evidentemente non corrette. A Veloccia fa eco il presidente del Municipio IV Massimiliano Umberti che addirittura pubblica sui social un rendering di un altro progetto, quello di Tor di Valle: i cittadini glielo fanno notare e lui, anziché rettificare, replica con risposte non confacenti al suo ruolo istituzionale: evasive, al limite dell’educazione (lei si è candidato e ha preso 10 voti), fuori contesto e non curante delle osservazioni dei residenti del quadrante che dovrebbe amministrare. I cittadini e le cittadine ribadiscono e rappresentano la necessità di un confronto democratico basato sulla conoscenza del progetto, sull’ascolto e sulla capacità di verificarne la fattibilità che, a oggi, al di là di dichiarazioni propagandistiche, ha ricevuto solo riscontri sfavorevoli dagli stessi uffici tecnici sin qui chiamati a esprimersi. Attendiamo dunque il progetto definitivo. Noi continueremo ad ascoltare e incontrare i cittadini del territorio e la nostra azione politica sarà coinvolgente in ogni sede istituzionale competente”, hanno concluso Diaco e Rosati.

Immagine concessa dal consigliere Stefano Rosati